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Il Resto del Carlino

LUCIA GENTILI

Marche

Cosa Fare

Giornate Fai autunno nelle Marche: le aperture speciali da non perdere

Sabato 12 e domenica 13 ottobre saranno 38 i luoghi aperti in tutta la regione per 13esima edizione della manifestazione. Dai palazzi, alle ville, ai parchi: ecco i percorsi da seguire

Sabato 12 e domenica 13 la tredicesima edizione le Giornate Fai d’Autunno. 38 i luoghi protagonisti nelle Marche

Una chiesa medievale a picco sul mare della Riviera del Conero e immersa nel verde. La Chiesa di Santa Maria, conosciuta come la Chiesetta di Portonovo, &egrave; un luogo di pace e serenit&agrave;. Ci&ograve; che oggi resta della chiesa &egrave; in realt&agrave; parte dei resti di un&#39;antica abbazia benedettina eretta all&rsquo;inizio dell&rsquo;anno Mille, al suo interno, nonostante siano passati secoli, ancora si avverte un&#39;atmosfera raccolta e di meditazione. Si tratta di un gioiello di architettura romanica unico non solo nelle Marche, ma nell&rsquo;intera penisola: solo in Corsica e in Normandia si trovano esempi altrettanto significativi. 
Altre bellezze anconetane da visitare nelle due giornate del Fai sono il Cimitero monumentale del Commonwealth, la Chiesa del Ges&ugrave; in centro storico e Palazzo Benincasa e Biblioteca Amatori (ambienti affrescati). 
In provincia, le Tombe illustri nel cimitero comunale di Ostra, il cimitero delle Grazie e il cimitero ebraico Beit Ha-Chayim-La casa dei viventi.

Chiesa di Santa Maria di Portonovo (Ancona)

Chiesa di Santa Maria di Portonovo, Ancona

Una chiesa dalla storia infinita. Si trova in piazza del Plebiscito ad Ancona e la domina dalla sommit&agrave; di una scalinata. All&rsquo;interno nicchie con nove statue di stucco e con dieci medaglioni rappresentanti santi e beati dell&rsquo;Ordine Domenicano, tutte opere dello scultore Gioacchino Varl&egrave;. Il primo altare a sinistra conserva un&rsquo;importante opera di pittura del Guercino: l&rsquo;Annunciazione del 1662, mentre nell&rsquo;abside centrale &egrave; conservata la Crocifissione di Tiziano del 1558. 
All&rsquo;esterno la chiesa presenta la facciata incompiuta nella parte superiore, che &egrave; in mattoni. La parte inferiore &egrave; decorata con due colonne e quattro paraste di ordine ionico. Ci sono tre portali d&rsquo;accesso, il principale &egrave; di maggiori dimensioni e fiancheggiato da due colonne corinzie. 
La chiesa, notevolmente danneggiata dai bombardamenti del 1943 e, successivamente, dal sisma del 1972, &egrave; stata restaurata negli anni &lsquo;80-&lsquo;90 del Novecento.

Chiesa di San Domenico, Ancona

Il Parco Selva di Boccalupo, noto come parco dell&rsquo;ex Geofisico, prende il nome da un&rsquo;antica chiesetta presente nella zona, la chiesa di S. Maria di Boccalupo. Ha un estensione di circa sei ettari, ed &egrave; nato nel 1952 come osservatorio dell&rsquo;Istituto nazionale di geofisica di Roma. Successivamente &egrave; stato ceduto al Comune di Corinaldo che provvede ad attrezzarlo con un maneggio, parcheggi, giochi per bambini &Egrave; uno spazio molto grande e suggestivo, dominato da vegetazione spontanea e particolarmente adatto per manifestazioni e attivit&agrave; all&rsquo;aperto. 
Qui si trova il planisfero pi&ugrave; grande del mondo: una trasposizione in 2D del pianeta Terra sul terreno erboso del Parco Comunale &ldquo;Selva di Boccalupo&rdquo;. Un&rsquo;opera da record, grande 627 mq (33x19m).

Parco Selva di Boccalupo e Planisfero (Corinaldo)

Parco Selva di Boccalupo e Planisfero (Corinaldo, AN)

Il museo espone la collezione Guelfo e Marisa Bianchini. Le due sale ospitano le opere dell&rsquo;artista di origine fabrianese Guelfo (1937 - 1997), al secolo Gaetano Ulisse Bianchini, al quale &egrave; intitolato il museo, oltre ad una raccolta di opere grafiche dall&rsquo;Impressionismo ai giorni nostri. La sezione che espone le opere di Guelfo, ripercorre alcuni dei temi ricorrenti nella sua produzione artistica. Nell&rsquo;allestimento della prima sala oltre ai numerosi dipinti, realizzati con varie tecniche, si segnalano anche sculture in vetro, bronzo, ed alcune vetrate che costituiscono un genere particolarmente congeniale all&rsquo;artista fabrianese. La raccolta di grafiche esposta nella seconda sala rappresenta invece un viaggio nella storia dell&rsquo;arte del XIX e del XX secolo, una collezione che nel corso degli anni si arricchisce grazie ai numerosi viaggi attraverso l&rsquo;Europa, che hanno messo in contatto Guelfo con alcuni degli artisti pi&ugrave; rappresentativi del Novecento, soprattutto dadaisti e surrealisti (Hans Arp, Salvador Dal&igrave;, Joan Mir&ograve;, Jean Cocteau, Andr&eacute; Masson, Man Ray, etc...). Una particolare sezione &egrave; inoltre quella che raccoglie diversi disegni, incisioni e opere di Giorgio De Chirico. 
Nelle due giornate del Fai si pu&ograve; ammirare anche il Polo museale Terra di Montenovo a Ostra Vetere. 
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Museo Guelfo (Fabriano)

Museo Guelfo (Fabriano, AN)

Una residenza di campagna appartenente sin dalla met&agrave; del 1400 alla nobile famiglia dei Ghislieri. La villa fortificata ingloba una torre altomedioevale e viene menzionata fin dal 1300 come &quot;Villa Torre di Rovegliano&quot;, un baluardo difensivo sulla strada della Cuzzana. La Villa-Torre mantiene ancora l&#39;aspetto di un castello medievale con il mastio, la torre circolare e una scarpatura alla base ma dalla met&agrave; del 1400, dopo l&#39;acquisizione da parte della famiglia, l&#39;intero complesso sub&igrave; modifiche e abbellimenti: venne meno la funzione difensiva di castello e l&#39;edificio assunse l&#39;aspetto di una dimora signorile di campagna. Nel week end si potranno visitare il parco, la chiesetta di famiglia, il cortile ed alcune stanze del piano terra della Villa. Un&#39;occasione unica per scoprire una residenza privata, non aperta al pubblico e ancora abitata dalla famiglia Ghislieri. 
Nella provincia di Ancona si pu&ograve; ammirare anche il centro storico di Montemarciano. A Mergo, sempre nell&rsquo;Anconetano, Palazzo Borgiani, &ldquo;una dimora di famiglie illuminate&rdquo;.

Villa Ghislieri (Cupramontana)

Villa Ghislieri (Cupramontana, AN)

Per gli amanti di storia e natura ci sar&agrave; l&#39;opportunit&agrave; straordinaria di visitare le saline di Mozzano: si trovano sotto al ponte pi&ugrave; antico della frazione, in un ambiente unico rappresentato da imponenti strati di arenaria grigia, a livello del corso del fiume. Vicino alle saline, sar&agrave; possibile anche vedere la chiesa dei Santi Cosma e Damiano, che ospita una magnifica pala d&#39;altare di Cola dell&#39;Amatrice e del Fogolino. 
Sempre ad Ascoli, tra i tesori del Fai, c&rsquo;&egrave; la Cappella San Paolo di Villa Marcatili. La chiesa di Villa San Paolo, in localit&agrave; Marino del Tronto, rappresenta un&#39;occasione unica per visitare un luogo, abitualmente chiuso al pubblico. 
La prestigiosa Tabula Peutingeriana, a Palazzo Bazzani, &egrave; un&rsquo;altra chicca da scoprire.

Le Saline di Mozzano 

Le Saline di Mozzano e chiesa dei SS. Cosma e Damiano (Ascoli Piceno)

Una villa da sogno. In stile neoclassico, si presenta come un edificio maestoso e lineare, che si erge all&rsquo;interno di una propriet&agrave; di 27 ettari, un&rsquo;immensa distesa di vigneti, uliveti e boschi, sulla cima di una collina di fronte al mare. In passato la villa di Boccabianca divent&ograve; il soggiorno di diporto preferito dai Vinci, che potenziarono la produttivit&agrave; delle terre della tenuta circostante e ne abbellirono la residenza. Negli anni Ottanta del XIX secolo il conte Giovanni Vinci diede l&rsquo;incarico al pittore Emilio Dori di affrescare l&rsquo;atrio di levante, contemporaneamente, il pittore Annibale Brugnoli, che aveva dipinto il soffitto del teatro Costanzi di Roma, affrescava la sala da pranzo della villa. 
Sempre a Cupra Marittima, si potranno ammirare le nuove scoperte al parco archeologico naturalistico &ldquo;Civita&rdquo;. 
&nbsp;

Villa Vinci Boccabianca (Cupra Marittima)

Villa Vinci Boccabianca (Cupra Marittima, AP)

Una perla nel centro di Fermo, una finestra nel passato, una dimora storica trasformata in Guest House. Qui la storia prende vita all&#39;insegna del lusso e della raffinatezza. Il Palazzo aprir&agrave; le porte ai visitatori, per celebrare l&#39;unicit&agrave; e la bellezza di questo gioiello architettonico.

Palazzo Capparucci (Fermo)

Residenza settecentesca dei conti Falconi, situato in pieno centro, dista pochi passi dalla Piazza del Popolo e dalla maggior parte delle attrazioni turistiche di Fermo. Su richiesta &egrave; possibile visitare il piano nobile del palazzo che vanta un importante pinacoteca privata. 
Tra i tesori Fai, anche la Sede di Porto San Giorgio del liceo artistico &ldquo;Preziotti-Licini&rdquo;, mentre a Sant&rsquo;Elpidio a Mare il convento dei Cappuccini e la chiesa di San Giuseppe.

Palazzo Falconi (Fermo)

Sabato e domenica il Monastero di Santa Chiara e il Convento di Renacavata saranno eccezionalmente aperti alle visite in occasione delle Giornate Fai d&rsquo;Autunno. I due luoghi religiosi, di inestimabile e unico valore storico, artistico e culturale saranno visitabili sabato dalle 15 alle 18 (ultimo ingresso alle 18), domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. L&rsquo;amministrazione comunale ha organizzato per l&rsquo;evento un servizio di trasporto gratuito, in collaborazione con la Contram, che collegher&agrave; i due luoghi aperti. Le visite guidate saranno condotte dagli alunni e dalle alunne dell&rsquo;IIS Varano-Antinori di Camerino che svolgeranno il ruolo di &ldquo;apprendisti ciceroni&rdquo;, preparati dal personale docente dell&rsquo;istituto che ha collaborato attivamente e con grande passione all&rsquo;iniziativa. Le visite saranno disponibili anche in lingua inglese. 
Le visite permetteranno di scoprire due realt&agrave; e viverle pienamente, grazie alla disponibilit&agrave; delle Clarisse del Monastero di Santa Chiara e dei Frati Cappuccini del Convento di Renacavata. 
Sempre in provincia di Macerata, si potr&agrave; fare visita all&rsquo;Istituto delle Suore Convittrici del Bambin Ges&ugrave; a San Severino.

Tesori di Camerino

Camerino, monastero di Santa Chiara e convento Renacavata (MC)

Nel 1819 Giacomo Leopardi compose la celebre poesia L&rsquo;Infinito. In quindici versi il poeta descrisse un&rsquo;esperienza pi&ugrave; volte vissuta nel piccolo orto del monastero medievale di Santo Stefano a Recanati, in cima a un colle a pochi passi da casa, intitolato dal 1837, anno della sua morte, Colle dell&rsquo;Infinito. Il monastero allora era abbandonato e Leopardi vi trovava pace e solitudine, ma soprattutto una vista a perdita d&rsquo;occhio, aldil&agrave; delle piante che cingevano l&rsquo;orto, capace di evocare in lui il pensiero e la sensazione dell&rsquo;infinito. Nel 2019, bicentenario de L&rsquo;Infinito, l&rsquo;orto &egrave; stato riaperto al pubblico dal Fai dopo un lungo lavoro di restauro. &Egrave; un giardino punteggiato di alberi e ortaggi, fiori e frutti, quieto e silenzioso, da cui ancora si gode, aldil&agrave; di un muro, una vista eccezionale che spazia sulle dolci colline marchigiane fino al mare e ai monti. 
Un luogo capace di evocare, oggi come allora, il pensiero dell&rsquo;infinito.

Orto sul Colle dell’Infinito a Recanati 

Orto sul Colle dell’Infinito a Recanati (MC)

Villa La Quiete, meglio conosciuta come Villa Spada, &egrave; un monumento tra i pi&ugrave; rilevanti dell&rsquo;Ottocento italiano e una delle pi&ugrave; belle ville delle Marche. Sorge su un&rsquo;altura poco distante dal centro storico di Treia. Dal loggiato del piano nobile domina la vallata del fiume Potenza, fino a scoprire il mare Adriatico a 30 km di distanza. La splendida villa neoclassica, opera di Giuseppe Valadier, come attestato da un suo schizzo autografo del 1815 per il progetto del prospetto principale, &egrave; immersa in un parco di circa 2,9 ettari, completamente cinto da mura e con al suo interno giardini all&rsquo;italiana, orti, ampie zone boscate e magnifici alberi secolari.

Villa La Quiete (o Villa Spada). Treia

Villa La Quiete, Treia (MC)

L&rsquo;Abbazia benedettina di San Michele Arcangelo al suo interno custodisce diverse opere di notevole pregio. Un frammento di affresco, ora riportato su quadro rappresentante il calvario del &#39;300, alcuni affreschi di scuola umbra del XVI secolo rappresentanti San Romualdo e San Giuliano ed un altro affresco del XV secolo rappresentante la Madonna che allatta il Bambino. Oltre agli affreschi si trovano: una tempera su tavola raffigurante l&#39;Eterno Padre tra Due Angeli, un olio su tela del Presepe di scuola Fiorentina del XV-XVI secolo e un Crocifisso ligneo del &lsquo;400&nbsp;di grande impatto emotivo oltre che di notevole pregio artistico noto come il Cristo spirante.

Abbazia di San Michele Arcangelo a Lamoli di Borgo Pace 

Abbazia di San Michele Arcangelo a Lamoli di Borgo Pace (PU)

Un viaggio nell&rsquo;arte. Viene aperto al pubblico anche il piccolo studio e laboratorio dell&#39;artista Bruno Marcucci che ha dato nuova vita ad un capannone industriale dismesso a Cagli. 
A Fano (Pesaro Urbino) invece si pu&ograve; ammirare la maestosa chiesa di San Paterniano e l&rsquo;inedito complesso archeologico. Mentre a Pergola, sempre in provincia di Pesaro Urbino, la chiesa di San Marco Evangelista e il Palazzo comunale. Nella citt&agrave; di Pesaro la Camera di Commercio delle Marche sede provinciale di Pesaro Urbino, oltre alle caserme &ldquo;Del Monte&rdquo; e &ldquo;Cialdini&rdquo; sedi del 28&deg; Reggimento Pavia.

Studio-laboratorio Bruno Marcucci a Cagli 

Studio-laboratorio Bruno Marcucci a Cagli (PU)

San Girolamo &egrave; il patrono dei bibliotecari e la biblioteca &egrave; il cuore vitale di ogni monastero. Gli arredi sono modernissimi, tutti bianco luce e le scaffalature sospese sono appositamente create per non ingombrare la vista. I luminosi tavoli di vetro sono tutti cablati, la comunicazione visiva &egrave; curata nel pi&ugrave; piccolo dettaglio. Offre un patrimonio di oltre 150.000 volumi, 
Sempre a Urbino, tra i tesori del Fai, ci sono Palazzo Albani e la Pieve di S. Stefano di Gaifa e Torre Brombolona Canavaccio.

Biblioteca universitaria San Girolamo, Urbino

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