REDAZIONE MACERATA

La magia di Meco Agostini che piegò i toscani

Il gol in rovesciata nel novembre 1987: "Con le scarpette di Diego Maradona, ne parlo ancora con Casagrande"

La magia di Meco Agostini che piegò i toscani

Ascoli-Pisa rievoca ogni volta lo storico gol in A di Meco Agostini siglato con le Puma Mexico di Diego Maradona e il numero 14 di Johann Cruijff sulle spalle. Anche stavolta nelle ore che hanno preceduto il confronto odierno non è mancato un pensiero a quel gesto tecnico di pregevole fattura rimasto alla memoria (match del 22 novembre 1987) nonostante i tanti anni trascorsi. "Hugo ogni volta che tornava ad Ascoli arrivava il lunedì mattina con una borsa piena di scarpette già calzate da Diego – racconta Agostini –. Io ne vidi un paio che mi piacquero molto. Un modello di Puma Mexico numero 40 che neanche si trovavano qui da noi. Le misi e mi calzavano a pennello. Me le feci regalare. Magari è stata davvero la magia di quelle scarpe a guidarmi in quella rovesciata. Giovannelli andò a raccogliere una palla sulla linea laterale, ormai praticamente fuori e mise questo cross al centro dell’area. La difesa del Pisa era schierata male. Scarafoni, vedendo questa palla perfetta verso di me, si gettò a terra per lasciarmi libero di coordinarmi. Quando finì dentro lì per lì non mi resi contro, poi a distanza di anni ho capito cosa ero riuscito a fare. Mi sento spesso con Casagrande, ancora oggi mi ricorda quel momento".

Contro i nerazzurri la formazione di Breda avrà tra le mani la chance per chiudere definitivamente un discorso e forse aprirne un altro legato ad un finale campionato entusiasmante. Sarebbe proprio così qualora il Picchio dovesse riuscire a centrare la terza vittoria consecutiva in casa. "Il percorso fatto dalla squadra nel complesso è buono – prosegue –. Nel corso del campionato c’è stato un andamento altalenante. A volte abbiamo assistito a degli stop improvvisi. Il cambio di allenatore pare sia riuscito a dare maggior equilibrio. Subentrare in corsa non è mai semplice per chi arriva. Ora siamo giunti davanti a questa salvezza quasi sicura ed è stato così grazie al carattere mostrato dal gruppo. Qualcuno forse poteva dare di più nel corso della stagione. Mi riferisco ad un elemento come Collocolo che ha delle qualità non sempre emerse. Ai giovani del vivaio invece è stato concesso poco spazio e questo un po’ dispiace perché in passato proprio così l’Ascoli si era fatto forte tra le grandi". La chiusura sul fattore Del Duca: "In casa abbiamo lasciato tanti punti. Il Del Duca doveva essere un fattore sul quale ereggere il fortino. In vista di questa partita col Pisa c’è entusiasmo in città. Sarebbe bello centrare la salvezza davanti ad uno stadio pieno".

mas.mar.