La crisi giallorossa. Fase difensiva colabrodo. Servono rinforzi

La Recanatese subisce la quinta sconfitta consecutiva a causa di una difesa fragile. Servono urgenti rinforzi per invertire la situazione.

Fase difensiva colabrodo. Servono rinforzi

La Recanatese subisce la quinta sconfitta consecutiva a causa di una difesa fragile. Servono urgenti rinforzi per invertire la situazione.

L’ennesima sconfitta, la quinta su altrettante gare ufficiali di questo travagliatissimo avvio di stagione, fa scattare tutti i campanelli di allarme possibili ed immaginabili. Nessuno obietta sulla bontà del gioco: la Recanatese, in fase di possesso palla, dispone di molteplici soluzioni e tutte di elevata qualità. Ogni discorso, tuttavia, svanisce di fronte alla drammaticità, sportiva s’intende, di un reparto arretrato colabrodo che non solo concede gol a grappoli agli avversari (persino inutile rimarcare che quella giallorossa è già la peggior difesa del campionato con 10 reti subite) ma anche una quantità industriale di occasioni con la percezione che ogni azione offensiva dei rivali rischia sempre e costantemente di trasformarsi in un pericolo. Onestamente improponibili purtroppo, le prestazioni di alcuni singoli che sembrano non avere né il passo né le qualità per reggere la categoria. È altrettanto evidente che le responsabilità sono collettive: analizzando il poker dell’Atletico Ascoli la prima marcatura è arrivata su azione susseguente una rimessa laterale con Severini solo soletto, sulla destra. Nella seconda Ciabuschi, a pochissimi metri dalla porta, ha avuto la libertà di stoppare di petto e battere di destro l’incolpevole Del Bello e, ad inizio ripresa, ha fatto il bis completamente dimenticato, dopo una deviazione di Maio. Il 3-4 conclusivo è stato timbrato dall’under Traini che ha anticipato lo svagato Cusumano su traversone di Scimia, due nuovi entrati. Nel momento nero dei leopardiani c’è, indubbiamente, anche questo: Seccardini, in panchina, aveva cambi di notevole caratura, tra i quali anche Dondoni, Baraboglia e Ceccarelli, quest’ultimo ex perno della Primavera dell’Ascoli. Filippi, a disposizione, poteva contare solo su dei giovanissimi, tra cui tre 2007, volenterosi finchè si vuole ma tremendamente acerbi e tutti sostanzialmente all’esordio tra i grandi tranne De Melo che comunque ha da poco compiuto 20 anni. Dunque bisogna intendersi per evitare fraintendimenti: per raddrizzare la stagione servono, urgentemente, rinforzi, soprattutto in difesa, ma non solo. Ergo: mettere le mani al portafoglio anche per evitare il propagarsi di "mal di pancia" che possono essere deleteri. Agli occhi più attenti non è sfuggito, al triplice fischio, uno Sbaffo a terra, mani nei capelli, letteralmente affranto e rincuorato, con grande fatica, dagli avversari.

Andrea Verdolini

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