È stato giusto un assaggio, anzi uno spuntino visto l’orario pomeridiano. Ieri Luciano De Cecco si è presentato virtualmente, per una mezzoretta circa, ai suoi nuovi tifosi della Lube. Lo ha fatto nel secondo degli appuntamenti su Instagram ideati proprio per far avvicinare i fan ai neo arrivi in casa biancorossa (oggi alle 17 si chiacchiera con il baby Jacopo Larizza). In collegamento da Perugia dove ancora risiede, l’ex capitano della rivalissima Sir, non ha concesso frasi ad effetto rispondendo in modo spesso secco e perentorio alle curiosità. De Cecco ha esordito raccontando le prime impressioni sulla Lube e Civitanova: "Sono stato già a Civitanova e il gruppo mi sembra molto buono. Ho pranzato con Anzani (compagni a Perugia), ho incontrato due volte con Juantorena, mi sento spesso con Simon (compagno a Piacenza) e il team manager Carancini (insieme a Piacenza e Monza) mi ha fatto fare un giro turistico. La città mi piace, c’è il mare, è molto vitale. Vorrei che questa diventi casa per i prossimi anni".
Come è arrivato alla decisione di passare alla Lube?
"Ho voluto chiudere un cerchio di 6 anni, ho vinto e devo tanto a Perugia ma era arrivato il momento di cambiare. Quando la Lube mi ha cercato un po’ sono rimasto sorpreso, mi sono venute le farfalle nello stomaco. Essere l’erede di uno dei più grandi palleggiatori del mondo (Bruno, ndr) è stimolante".
Cosa si aspetta dall’ambiente dell’Eurosuole Forum ?
"Un tifo sentito e caldo, in questo momento soprattutto mi aspetto, e spero, che la gente torni al palasport il prima possibile per divertirsi, che tutto torni come prima".
Ha influito nella sua scelta la presenza di tanti campioni latino-americani?
"Sì, è stato uno dei motivi, sono tutti grandi campioni che hanno vinto tanto. Sarà un gruppo molto unito e io sono già carico per ricominciare".
Le pesa arrivare al posto di Bruno?
"Eccola, la domanda dell’anno… no, non mi pesa, siamo diversi in tutto. Abbiamo caratteri e modo di giocare differenti. Lui ha lasciato un’eredità importante, ma credo di poter fare il mio in questa squadra".
Ha il match ball in mano, che palla gioca?
"Faccio il pallonetto di seconda...".
Il suo sestetto ideale?
"Palleggiatore Ricardinho, opposto Milinkovic, schiacciatori Kiraly e Bernardi, centrali Van de Goor e Gustavo, libero Serginho".
Moglie tennista e lei pallavolista, perché ha scelto il volley?
"Giocavo a basket e volley e ho preferito la pallavolo".
Un consiglio per i ragazzini che la stanno seguendo: cosa serve ad un alzatore?
"Soprattutto pazienza".