Macerata, 18 settembre 2020 - In queste ultime ore di campagna elettorale, il Carlino ha voluto mettere intorno a un tavolo i cinque candidati in corsa per la successione a Romano Carancini, per capire qual è la Macerata che immaginano per i prossimi cinque anni. Gabriele Micarelli (Macerata lavora), Alberto Cicarè (Strada Comune e Potere al popolo), Narciso Ricotta (centrosinistra), Sandro Parcaroli (centrodestra) e Roberto Cherubini (Movimento Cinque Stelle, MaceratAmica e Macerata per l’ambiente) hanno raccontato quale impostazione vogliono dare al centro storico e alla cultura, quali sono i progetti irrinunciabili da attivare già nei primi giorni del mandato, e non si sono risparmiati qualche frecciatina in vista del ballottaggio. Il dibattito, che sarà trasmesso anche sul canale YouTube di E’tv Marche, sul sito e sulla pagina Facebook del Carlino , si è aperto con una visione della Macerata che sarà.
"La nostra lista nasce da un malcontento dal punto di vista commerciale – ha spiegato Micarelli –. Per questo, vorremmo una città più viva, non siamo critici con nessuno e siamo nati per appoggiare chi governerà, ma vogliamo essere un supporto tecnico in Consiglio comunale".
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Punta, invece, a una città "delle culture" Cicarè, cioè una città che "sia capace di sfruttare appieno il proprio capitale più importante, sia a livello materiale che immateriale". "Lo Sferisterio, l’Accademia, l’Università e i festival devono essere messi a sistema – ha detto –, per creare una rete delle culture che sappia abbracciare un pubblico più ampio e coinvolgere i cittadini, consentendo ai più giovani di trovare anche lavori qualificanti. Da qui si può innescare un circolo positivo, per recuperare i locali abbandonati, ma anche per aumentare le iscrizioni in ateneo".
Parte dall’attuale esperienza amministrativa, che "ha portato Macerata ad avere buoni livelli di qualità della vita", l’assessore uscente Ricotta, che ha rilanciato: "Avremo una città sicura, perché si prende cura dei più deboli, istituiremo un assessorato alla famiglia, potenzieremo il vigile di quartiere, creeremo un anello verde intorno alla città, il parco delle fonti e dell’acquedotto, rafforzeremo la via dell’amicizia con la Cina e recupereremo alcuni spazi come il cinema Corso".
"Sarò un sindaco che unirà il pubblico, il privato e le associazioni – ha spiegato Parcaroli –, insieme creeremo una città vivibile, che cresce. Faremo una mappatura dei contenitori vuoti e ho già parlato con diversi imprenditori, che vorrebbero tornare a investire a Macerata, portando il loro know-how. La città deve essere attrattiva 365 giorni all’anno, valorizzeremo ogni piazza e ogni palazzo. Nel nostro progetto c’è una scuola di alta formazione". Guarda al 2030, infine, Cherubini, che ha disegnato nel suo programma una città "sostenibile ed europea. Da quando abbiamo aperto le vie degli artigiani e dei produttori – ha immaginato –, la città è piena di gente, è aumentata la presenza universitaria, perché in centro e nelle periferie abbiamo arricchito le piazze con dei palchi amovibili per fare arte dappertutto, il cinema all’aperto estivo ha creato nuova socialità, i centri di conversazione sono sempre pieni e si scambiano conoscenze. Il 30% dei maceratesi ha deciso di non usare più la macchina, ma i mezzi pubblici, perché sono diventati efficienti, a differenza di quello che accade adesso. Siamo una città sostenibile, perché abbiamo rilevato seriamente la qualità dell’aria, nei parchi c’è una nuova vivacità e c’è un parco balneabile a Fontescodella, dove è fallito miseramente il rendering per la seconda piscina".