Macerata, 28 maggio 2024 – Abbiamo giovanissimi che sanno leggere e far di conto meglio di tanti altri, ma mancano pediatri e la spesa sociale per famiglie e minori è una tra le più basse rispetto alla media nazionale. Quasi un terzo dei giovani sono laureati e la disoccupazione giovanile è sotto alla media italiana, ma bar e discoteche sono poche, basso il quoziente di nuzialità, alta l’età media al parto, pochi gli amministratori comunali al di sotto dei 40 anni. Gli anziani possono fruire di una quantità di orti urbani tra le più alte d’Italia, hanno una elevata speranza di vita, ma mancano di biblioteche e sono insufficienti geriatri e infermieri. È questo il quadro che emerge dall’indagine del Sole24ore sulla qualità della vita per fasce d’età (giunta alla quarta edizione, presentata domenica al Festival dell’economia di Trento) che, sulla base di 12 parametri statistici forniti da fonti certificate, esprime un indice di benessere generazionale per bambini (0 – 10 anni), giovani (18 – 35 anni) e anziani (over 65 anni).
Una situazione che conferma come la nostra non sia una provincia per giovani: nella classifica generale, si colloca al 68esimo posto (su 107), scivolando indietro di tre posti rispetto al 2023. È il dato peggiore delle Marche, dopo Pesaro (42esimo posto), Ascoli Piceno (46esimo), Ancona (50esimo) e Fermo (62esimo). Pochi bar e discoteche (96esimo posto), alta età al parto, 33 anni rispetto ai 32,5 della media italiana (93esimo posto), pochi matrimoni, 2,8 ogni mille abitanti (83esimo posto), pochi amministratori comunali sotto ai 40 anni (81esimo posto), poche aree sportive per i residenti tra 18 e 35 anni (68esimo posto), pochi titolari d‘impresa giovani under 35 (64esimo posto), pochi residenti 18 – 35 anni (60esimo posto).
La disoccupazione giovanile (15 – 34 anni) è al 10,6%, ancora alta (51esimo posto), anche se inferiore alla media italiana. In compenso i giovani possono contare su 85,5 spettacoli ogni 10mila abitanti, oltre 30 punti sopra alla media nazionale. Lo scenario è migliore, ma con qualche ombra significativa, per quanto riguarda i bambini: la provincia è al 22esimo posto, scalando ben undici gradini rispetto al 2023, quando era al 33esimo, trainata dal buon livello di istruzione.
Gli studenti di terza media con una competenza alfabetica non adeguata sono il 29,1%, del totale, non pochi, ma molti di meno rispetto al 38,7% della media nazionale, tanto che la nostra provincia si colloca al terzo miglior posto in Italia (nel 2023 era all’11esimo).
Stesso discorso per le competenze numeriche, che la vede al sesto miglior posto. Sono anche pochi i delitti denunciati a danno dei minori, anche se l’11esimo posto ci vede in peggioramento sul 2023, quando eravamo al primo. Però mancano pediatri (91esimo posto), pochi i giardini scolastici (78esimo), molto basse le spese per servizi e interventi sociali: 101esimo posto, uno dei peggiori d’Italia, in deciso arretramento rispetto all’anno scorso (era al 71esimo posto). Infine gli anziani.
Il quadro generale è buono, ma siamo al 24esimo posto, scivolati indietro di sette posizioni rispetto al 17esimo dello scorso anno. Con una disponibilità di orti urbani tra le più alte (terzo miglior posto), poco esposti all’inquinamento acustico (17esimo miglior posto), con una buona speranza di vita oltre i 65 anni (22esimo), e un consumo contenuto di farmaci per le malattie croniche (30esimo), potremmo dire che non hanno di che lamentarsi. Ma mancano geriatri (74esimo posto) e infermieri (60esimo), bassa la partecipazione alla vita civile (82esimo) e non ci sono biblioteche (78esimo).