Macerata, 11 gennaio 2025 – Sono tre giovani di Morrovalle, Nicola Corradini, Fabio Frenquelli, Lorenzo Ramovecchi e, soprattutto, sono intraprendenti. La scorsa estate hanno aperto “PastaGasm” al 1158 Broadway, New York. Un negozio di pasta fresca da passeggio dove la certezza è il gusto e gli ingredienti tutti italiani e marchigiani. La loro parola d’ordine è “all or nothing at all” e visto che “tutto o niente del tutto” hanno puntato sul tutto e hanno deciso di crescere ancora.
Come è nato il vostro “sogno americano”?
“L’idea - raccontano - è nata per caso quando siamo venuti in vacanza a New York a fine aprile 2023. Stanchi di mangiare hamburger ed hot dog mentre visitavamo la città ci siamo posti la domanda: perché non creare qualcosa di simile con la pasta, cercando quindi di coniugare qualità e frugalità? Una volta rientrati in Italia abbiamo sin da subito iniziato ad informarci se poteva essere qualcosa di realizzabile”.
Qual è il vostro format e come è vista a NYC la pasta italiana in bowl?
“Il format è molto semplice, pasta fresca e sughi preparati al mattino con servizio su una bowl di cartone che si presta benissimo all’asporto. Questa combinazione ci permette di ridurre al minimo i tempi di attesa e di garantire altissima qualità del prodotto ma a prezzi più accessibili. Serve sicuramente del tempo per far capire che anche la pasta può essere considerata un prodotto da “fast food” di qualità e non solo da ristorante “fine dining”
Chi prepara pasta e condimenti? Quali sono i piatti che vanno per la maggiore?
“Tutto è di nostra produzione, dalla pasta ai condimenti, utilizzando materie prime al 100% italiane. I piatti più venduti sono sicuramente i tonnarelli alla carbonara e le fettuccine al ragù, piatti simbolo della cultura gastronomica italiana, che sono ricercati sia da italiani i quali sentono la mancanza dei sapori tradizionali, sia da americani che li riconoscono più facilmente. Una menzione speciale va ai fusilli al fumé, molto simili alla “vodka sauce” americana preparata con panna e pomodoro”.
Quale differenza di afflusso notate fra fine dicembre-inizio gennaio in confronto al resto dell’anno?
“Sicuramente quello appena trascorso è il periodo dell’anno con più affluenza di turisti da tutto il mondo desiderosi di vivere la magia del Natale newyorkese. Infatti la maggior parte dei clienti avuti in questo periodo sono stati italiani in vacanza e con grande sorpresa anche moltissimi marchigiani. Dalla settimana di Natale abbiamo visto più che raddoppiato il numero di paste vendute giornalmente e questo è certamente legato alle festività. Considerato anche che in questo periodo gli uffici in città sono stati chiusi e molti newyorkesi sono tornati dalle proprie famiglie per le vacanze, il flusso di vacanzieri ci ha aiutato molto. Nel resto dell’anno, invece, la clientela è ben distribuita tra gente del posto, impiegati negli uffici di zona e turisti”.
Quando andrete in ferie?
“Dalla seconda metà di gennaio a fine febbraio approfitteremo del periodo considerato meno profittevole per ristoranti qui a New York per prenderci una pausa. A turno rientreremo in Italia per un paio di settimane per goderci del tempo con le nostre famiglie e gli amici di sempre, e riassaporare la tranquillità della nostra terra”.
Avete previsioni di crescita dello staff?
“L’elevata flessibilità del mercato del lavoro ci permette di aumentare o ridurre il personale in base alla mole di lavoro prevista o nel caso in cui qualcuno di noi debba prendersi del tempo per altri impegni. A breve comunque prevediamo l’ingresso di un nuovo membro effettivo nel team”.
Ci sono novità in programma per questo 2025?
“Sì, consolidare e migliorare quanto di buono fatto negli ultimi sei mesi che consideriamo la fase iniziale di rodaggio dell’intera attività. Come grande novità stiamo seriamente considerando l’idea di aprire una seconda location in città, qualora vi saranno tutti i presupposti che stiamo vagliando”.
In cosa consiste la sorpresa finale di cui parlano tutti i vostri clienti?
“Consiste in un piccolo pezzo di focaccia per chiudere il pasto con un gesto tipico della nostra cultura: la scarpetta”.
Nel cuore di Manhattan un autentico angolo maceratese sta dando il massimo del piacere nel mangiare la pasta perché “all or nothing at all”.