Macerata, 20 marzo 2024 – E’ stata di 573 euro l’anno la spesa per la bolletta dell’acqua sostenuta mediamente da una famiglia marchigiana nel 2023 (95 euro in più rispetto ai 478 della media nazionale), in aumento del 4,4% rispetto al 2022 e del 15,4% negli ultimi 5 anni. In questo contesto la città di Macerata registra un valore di 511 euro, il più basso delle Marche, seguita da Ancona con 512, Ascoli Piceno con 546, Fermo con 546, Pesaro con 662 e Urbino con 662.
La fotografia emerge dal XIX Rapporto sul servizio idrico integrato, a cura dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, che ha preso in esame le tariffe per il servizio idrico integrato applicate in tutti i capoluoghi di provincia italiani nel 2023, facendo riferimento ad una "famiglia tipo" composta da tre persone con un consumo annuo di 182 metri cubi. Se ci attestassimo su un consumo di 150 metri cubi l’anno invece di 182, ci sarebbe in media un risparmio di 101 euro, che per una famiglia marchigiana sarebbe persino un po’ più alto, 118 euro.
Entrando nel dettaglio della nostra provincia, se prendiamo in considerazione il dato di 182 metri cubi di consumo, nel 2023 la spesa è stata di 511 euro, in crescita del 4,4% rispetto al 2022 e del 9,2% rispetto al 2019. Se, invece, ci riferiamo a un consumo annuo di 150 metri cubi, la spesa scende a 412 euro, con un calo dell’8,8% rispetto al 2022, ma sempre in crescita del 9,2% rispetto al 2019. Insomma, in cinque anni c’è stata un aumento medio di quasi il 2% l’anno, destinato – però – a crescere per tutta una serie di fattori concomitanti, a partire dalla necessità di far fronte ai costi di manutenzione e adeguamento della rete idrica. Macerata città può dormire sonni un po’ più tranquilli rispetto al resto della provincia, visto che è la più virtuosa delle Marche e una delle più virtuose d’Italia.
Il rapporto, infatti, in base agli ultimi dati Istat (anno 2020), rileva che la dispersione idrica si ferma al 9,8%, un valore ben al di sotto di quello di Pesaro (40,6%), Ancona (31,3%), Ascoli Piceno (24,8%) e Fermo (24,8%), e anche della media nazionale (36,2%). Non altrettanto si può dire per la provincia nel suo insieme, visto che in questo caso si perde per strada ben il 38,6% dell’acqua immessa in rete, il valore più alto della regione. Seguono le province di Pesaro (38,1% di perdite), Ancona (34,9% ), Fermo (26,3%) e Ascoli Piceno (24,2%). Interessanti anche i dati emersi dalla consultazione, su scala nazionale, di 3.355 cittadini. Circa la metà degli intervistati non beve acqua di rubinetto e, sebbene la metà dichiari di avere a disposizione nel proprio Comune le "Case dell’acqua", quasi il 40% afferma di non averne mai fatto uso.