
Simone Scipioni, di Montecosaro (Macerata), nel 2018 ha vinto la settima edizione di MasterChef
Macerata, 27 febbraio 2025 – Nel 2018 ha vinto MasterChef, la settima edizione. Ma oggi cosa fa il 28enne di Montecosaro (in provincia di Macerata) Simone Scipioni?
All’epoca era uno studente di Scienze dell’alimentazione con la passione per la cucina. Il menù che aveva pensato per la finale era stato un omaggio alla sua terra: dalle olive all’ascolana fino ai cappellacci. I suoi sapori avevano convinto i giudici Bruno Barbieri, Joe Bastianich, Antonino Cannavacciuolo e Antonia Klugmann e, con il suo menù “S=MC al quadrato”, aveva battuto la rivale Kateryna Gryniukh. Umiltà, schiettezza e semplicità i suoi ingredienti principali, dentro e fuori la cucina. Quando aveva partecipato al programma televisivo era single e viveva con il suo cane. “Non ho più i genitori, quindi da un anno abito da solo. Cucino principalmente per me e per la famiglia di mia sorella”, aveva detto. Sua nonna, ‘vergara’ doc, gli ha insegnato a cucinare.

In attesa di sapere chi sarà il vincitore di quest’anno, MasterChef 14, tra Anna Yi Lan, Simone Grazioso, Mary Cuzzupè e Jacopo, per tutti Jack, Cavenali - la finale andrà in onda questa sera su Sky - vediamo cosa ha fatto in questi anni una “vecchia” gloria, molto amata dal pubblico. Innanzitutto Simone Scipioni non ha mai smesso di cucinare. “La vittoria a MasterChef ha cambiato la mia vita da un punto di vista professionale – racconta -. Prima studiavo, poi ho cominciato a lavorare nel mondo della ristorazione. All’inizio con eventi e show cooking in giro per l’Italia, poi mi sono “chiuso” in cucina”. Ha lavorato per due anni come executive chef nella Locanda Fontezoppa a Civitanova. È arrivato il Covid e c’è stata una pausa forzata ma non è rimasto con le mani in mano e si è diplomato come sommelier. Ora collabora con un ristorante, sempre a Civitanova, Raphael Beach, aiuta in sala e al ristorante. Vive sempre a Montecosaro alto. Continua a fare cene private, eventi, show cooking ecc. Ha scritto anche un libro “Al mio paese. La mia cucina tra terra e mare” (Baldini+Castoldi). Desidera aprire un ristorante tutto suo, sempre nelle Marche, nella provincia di Macerata, “ma non ho fretta, prendo le cose con calma”. È rimasto fedele alla sua regione, alle sue terre. Ci ha svelato alcune curiosità.

Ha mai pensato di andare all’estero? “Sì ma solo come esperienza, viaggio. Non per restarci o per qualcosa a lungo termine. I miei affetti sono qui. Amo le Marche perché c’è tutto: cibo, mare e montagna”. Il suo piatto preferito? “I vincisgrassi. Ora non li cucino spesso perché seguo una dieta però una volta a settimana posso sgarrare”. Rifarebbe MasterChef? “Sì lo rifarei, ma con uno spirito diverso. Forse non ero pronto mentalmente alla televisione, fatto sta che ero molto serio. Per carità, ho vinto per cui credo sia stato l’atteggiamento giusto. Ma se potessi lo rifarei in maniera più spensierata, divertendomi di più”. I giudici che le sono rimasti più impressi? “Bruno Barbieri e Antonia Klugmann. Sono stati dei maestri per me, mi hanno insegnato il rispetto degli ingredienti”. Come ha gestito la notorietà all’inizio? “Montecosaro è una piccola realtà, per cui c’era stata una grande risonanza. Poi nel tempo si affievolisce un po’ tutto. Sono rimasto sempre coi piedi per terra”. Guarda MasterChef? “L’ho sempre visto in questi anni tranne questa volta, solo perché non sono riuscito. L’anima del programma è rimasta sempre la stessa, ma rispetto alle prime edizioni, in qui alcuni giudici tiravano i piatti, c’è maggiore tolleranza”. Lo chef che la ispira di più? “Proprio Antonia Klugmann. La sua cucina, a chilometro zero e attenta alla materia prima, è veramente personale”. Il suo sogno? “Aprire un ristorante tutto mio in provincia, qualcosa di piccolo, intimo, familiare. Con dieci piatti, un buon vino. Un luogo dove passare qualche ora insieme. Come se aprissi le porte di casa mia”.