Poi il saluto al pubblico: "Grazie per avermi dato la possibilità di suonare finalmente in questo posto meraviglioso, a giugno ho avuto un problemuccio che poi si è risolto", ha scherzato, riferendosi alla gastroenterite che lo ha portato a rinviare le due date maceratesi, inizialmente in programma lo scorso giugno. E ancora "Mi fai stare bene" e "Dolore e forza", fino alla celebre "Anita" ispirata all’amata di Garibaldi. Imbracciata la chitarra, spazio alla magia con il testo di "Fiore" recitato come fosse una poesia.
Cultura e spettacoliIl concerto di Biagio Antonacci, notte magica allo Sferisterio