LORENZO PASTUGLIA
Cultura e spettacoli

Heidi, la donna che colora i sassi: "Così regalo i sorrisi a chi soffre"

Dalle Marche ha creato sui social una vera e propria moda. L’iniziativa spopola in Italia e in Europa

Heidi Aellig, 67 anni, svizzera d’origine ma da anni cittadina marchigiana perché abita a Recanati. Ha fondato la pagina Fb ’Un sasso per un sorriso’

Heidi Aellig, 67 anni, svizzera d’origine ma da anni cittadina marchigiana perché abita a Recanati. Ha fondato la pagina Fb 'Un sasso per un sorriso'

Recanati (Macerata), 11 novembre 2024 – Heidi Aellig vive da anni in Italia. Ci accoglie a Recanati, nelle sue Marche, terra d’adozione. Heidi oggi ha 67 anni. Si è fatta conoscere dopo aver lanciato la sua pagina Facebook "Un sasso per un sorriso", che oggi ha superato quota 243 mila iscritti. È bastato un evento a Pesaro, con al centro dei sassi colorati, per far scattare la passione, nonostante le diffidenze iniziali di diverse persone. "Gli obiettivi sono due — spiega Aellig — colorare dei sassi e poi darli a coloro che stanno vivendo momenti di sofferenza, per donare loro positività, oppure lasciarli in un posto per poi essere trovati da altri". Una moda lanciata dalla donna, nata in Svizzera e casalinga di professione, ma con l’hobby per la pittura. "Ogni giorno ci sono centinaia di persone che sorridono grazie a uno di noi — aggiunge orgogliosa — Il motto è ‘Non dimenticate mai di sorridere’".

Aellig, la pagina "Un sasso per un sorriso" è nata a settembre 2019 e ha compiuto cinque anni. Si immaginava così tanti iscritti?

"Sinceramente no. All’inizio le persone prendevano in giro la mia iniziativa, mi dicevano: ‘Torna al tuo paese, sui monti, come Heidi’, giocandoci su con il mio nome".

Ci racconta la prima volta?

"Tutto è partito cinque anni fa quando ero in Svizzera. Una mia parente (Tania Starzer, ndr) mi ha invitato in una pagina dove tanti sassi dipinti venivano ripresi dopo essere stati spostati di città in città, quasi come per lasciare un messaggio. Così mi sono detta di voler portare questa iniziativa in Italia, dove alcuni gruppi già esistevano ma avevano un fine identico a quello della pagina svizzera. Un significato che non ho mai condiviso, perché per me un bel sasso va lasciato nello stesso posto. Il vero valore della mia pagina, a differenza delle altre, è di lasciare un sorriso a chi sta soffrendo nella vita".

Una grande soddisfazione dopo tante critiche ricevute…

"Da pochi fan sulla mia pagina Facebook, il numero è poi cresciuto a dismisura. La vera esplosione però c’è stata a inizio 2021, merito anche dei passaparola tra le persone, che oggi continuano a dipingere sassi con bellissimi significati, per essere trovati o per dare agli altri un attimo di gioia inaspettato".

Il segreto del boom?

"Ogni giorno ci sono centinaia di persone che vogliono essere felici. Il motto è ‘Non dimenticate mai di sorridere’, specie in un mondo rovinato da persone che non lo fanno. C’è la consapevolezza che dipingendo un sasso si fa una buona cosa, quasi romantica, per il bene del prossimo. Mi riempie di gioia il fatto che l’iniziativa non si sia fermata solo alle Marche, ma sia arrivata anche fuori Italia fino alla Thailandia. I posti con più seguaci sono però la Svizzera (con 786 iscritti, ndr), la Germania (564), la Francia (438) e la Spagna (402). Questo perché chi va in ferie da altre parti porta i sassi con sé, scrivendoci sopra il proprio nome, poi li lascia sul posto per fare una sorpresa agli altri. Altri invece li portano a casa e li mettono sopra un mobile, per ricordarsi di sorridere sempre alla vita".

In casa sua di sassi quanti ne conserva?

"Almeno una ventina, che tengo sulla scrivania nel mio ufficio casalingo. Ma ne farò tanti altri, da portare nelle varie cacce al tesoro o alle persone malate che incontro in ospedale. Le persone hanno bisogno di felicità".

E la lavorazione di un sasso quanto può durare?

"Se l’immagine è singola o si tratta di una scritta, basta un’ora, dato che si tratta solo di asciugare il colore. Se invece il disegno è più lavorato, molto di più. Ricordo la prima volta che ho dipinto: realizzai una casa con un camino sul tetto acceso per mia figlia Andrea. Le piacque molto quel sasso".