LORENA CELLINI
Cronaca

Vita Vita, le polemiche arrivano in tribunale

Dopo le accuse sull’organizzazione e l’uso dei soldi pubblici, Carlacchiani si infiamma: "Attacchi senza riguardo alla mia persona" .

Vita Vita, le polemiche arrivano in tribunale

Dopo le accuse sull’organizzazione e l’uso dei soldi pubblici, Carlacchiani si infiamma: "Attacchi senza riguardo alla mia persona" .

È durissima la polemica intorno al bilancio (di pubblico e finanziario) del festival Vita Vita che registra lo scontro, a suon di minacce di ricorrere alla carta bollata, tra l’ideatore Sergio Carlacchiani, finito sotto un fuoco di critiche per la qualità degli spettacoli offerta, e il consigliere comunale del Pd Lidia Iezzi, che ha chiesto di visionare i documenti per verifcare le spese dell’evento, costato al Comune almeno 50mila euro.

"Continuano gli attacchi e senza nessun riguardo alla mia persona – scrive Carlacchiani – e bugie che meriterebbero azioni legali per diffamazione". Il riferimento è alla giustificazione da lui data per spiegare il flop del concerto di Francesco Baccini, evento di apertura di Vita Vita. Carlacchiani ha spiegato che la scelta di far pagare il biglietto di ingresso non è stata sua, ma dell’azienda Teatri di Civitanova. Anche su questo lezzi ha attaccato, perché solo 40 persone hanno assistito al concerto. "Le denunce penali non si evocano, si fanno – replica l’esponente dei Dem – altrimenti restano solo intimidazioni che finiscono per avere l’effetto di una bolla di sapone". Iezzi ha presentato una richiesta di accesso agli atti per conoscere, nel dettaglio, tutte le spese del festival. "Dovete comunicarle – attacca – euro per euro. Poi ognuno valuterà. Si chiama trasparenza: sono soldi di tutti, non privati e, viste le reazioni scomposte e irrispettose dei ruoli istituzionali, andrò fino in fondo. Inoltre mi si accusa di essere bugiarda, quando mi sono limitata a riferire quanto da lui scritto".

Il passaggio incriminato è legato al contenuto di un post di Carlacchiani in cui, parlando del flop del concerto di Baccini, riferisce che "non ho avuto il privilegio di imporre la mia idea di non far pagare il biglietto, né di imporre la scelta di effettuare tale spettacolo in un contenitore molto più adatto come il teatro Annibal Caro. Mi sono confrontato con la presidenza dei Teatri, la direzione e i consiglieri del Cda e ho accettato le loro ragioni". lezzi incalza: "se a un concerto di un bravo artista come Baccini si presentano solo 40 spettatori paganti, significa che è stato organizzato malissimo e chi se ne è occupato dovrebbe dimettersi. Non si possono bruciare circa 10mila euro in questo modo". E ancora in merito ai costi: "dovete documentarli. Se non sarete trasparenti andrò avanti, e oltretutto supponenza e prepotenza sono insopportabili".