"Fare chiarezza sui costi di Vita Vita, perché non si può parlare solo della qualità degli spettacoli di questa deludente edizione". Lidia Iezzi, segretario cittadino e consigliere comunale del Pd, entra nel dibattito che sta travolgendo il festival che quest’anno ha beneficiato di un contributo comunale di 50mila euro. "Ma – obietta l’esponente dei democratici civitanovesi – i costi dettagliati non sono noti e, inoltre, sono stati proposti eventi a pagamento". Si chiede "se nei 50mila euro sono inclusi i costi dei due concerti" con riferimento alle spese (8mila euro) per lo spettacolo di Francesco Baccini, con solo 40 spettatori paganti.
"Scopriamo da un post del direttore artistico del festival Sergio Carlacchiani – insiste Iezzi – che la scelta di far pagare il biglietto d’ingresso è stata presa dalla presidente dei Teatri, Maria Luce Centioni, e dal Cda, contro il parere contrario di Carlacchiani. Però nel vortice di polemiche, con Fratelli d’Italia che finalmente si interroga sulla qualità del festival, nessuno parla delle spese, sulle quali invece è necessario puntare l’attenzione. Sono i soldi pubblici e ogni singola voce di spesa dovrebbe essere spiegata per garantire trasparenza e consentire un giudizio più completo".
Nel merito, Iezzi ha chiesto ai Teatri la rendicontazione di tutte le spese. Nelle polemiche che hanno travolto il festival dice la sua anche l’ex assessore al turismo Manola Gironacci. "Non credo giusto – interviene – accollare il flop solo al direttore artistico, quando il programma è stato condiviso con i Teatri di Civitanova e con l’assessorato al turismo. Si tratta, invece, di credere di più nell’evento, di investirci più tempo e fondi per renderlo più attrattivo, oppure di cancellarlo dal programma". Quanto alle critiche di Fratelli d’Italia, "chiedono di riformare i Teatri? L’azienda ha già tanta, forse troppa, autonomia, basta ricordare i continui cambi di presidenza per la mancata collaborazione con l’assessorato al turismo, creando attriti e dimissioni. Non serve una riforma, ma buon senso e collaborazione tra le diverse forze politiche e non trincerarsi dietro a un consiglio di amministratore per decidere sempre e solo in autonomia".
Il caso farà ancora discutere le forze politiche, anche alla luce del successo che in passato ha avuto questo festival.