Virus respiratorio sinciziale, slitta di un mese la campagna di immunizzazione dei bimbi

L’anticorpo monoclonale disponibile da fine ottobre

Virus respiratorio sinciziale, slitta di un mese la campagna di immunizzazione dei bimbi

La campagna di immunizzazione contro il Virus respiratorio sinciziale è rivolta a tutti i bimbi nati tra il primo aprile 2024 e il 31 marzo 2025

Inizierà con un mese di ritardo la campagna di immunizzazione per la protezione dei bambini dal Virus respiratorio sinciziale (Vrs), rivolta a tutti i bambini nati tra il primo aprile 2024 e il 31 marzo 2025. Il nuovo anticorpo monoclonale contro l’infezione il Nirsevimab, infatti, sarà disponibile solo dal 28 ottobre e non, come previsto, a fine settembre, a causa di un ritardo della ditta fornitrice. Lo comunica la Regione, evidenziando che dell’utilizzo del farmaco si sta discutendo a livello nazionale, dopo che il ministero della Salute ha indicato che potrà essere erogato ai cittadini gratuitamente solo da parte delle Regioni non in piano di rientro (con finanziamento extra sanità). Successivamente, lo stesso ministero, in considerazione dell’aumentata incidenza del virus nella popolazione pediatrica, ha fatto sapere che è stata avviata una interlocuzione con l’Agenzia italiana del farmaco per riconoscere l’anticorpo monoclonale tra i farmaci di fascia A, dunque a carico del Servizio sanitario nazionale. Lo scorso inverno diversi sono stati i casi di Vrs anche nel territorio dell’Ast di Macerata, alcuni dei quali hanno reso necessario il ricovero, poiché il virus ha sviluppato una bronchiolite. L’infezione può essere anche grave e, infatti, il 4% dei bambini colpiti che hanno meno di un anno richiede il ricovero in ospedale (tra questi uno su cinque deve essere ricoverato in terapia intensiva). Il nuovo anticorpo monoclonale è in grado con una sola somministrazione di proteggere il bambino per almeno cinque mesi, riducendo del 77% le infezioni respiratorie da questo virus che richiedono ospedalizzazione e dell’86% il rischio di ricovero in terapia intensiva.