Con il virus respiratorio sinciziale è meglio non scherzare. Da alcuni giorni abbiamo nella nostra disponibilità il Nirsevimab, un anticorpo monoclonale di grande efficacia, che riduce di molto la gravità e le complicanze della malattia, abbreviando il ricovero in ospedale. Stiamo richiamando le famiglie di 260 bambini, quelli nati da inizio ottobre a oggi, proponendo la somministrazione di questo farmaco, supportati dal servizio vaccinale dell’Ast. Lo stesso faremo con quelli che nasceranno da qui alla fine di marzo. Gran parte dei genitori sono informati, c’è grande attenzione e disponibilità". Martina Fornaro, direttrice di Pediatria dell’ospedale di Macerata, ha mobilitato tutte le forze del reparto, medici e infermieri, che hanno aderito con convinzione a un importante intervento di prevenzione.
Di cosa stiamo parlando?
"Del virus sinciziale, detto anche Vrs, molto diffuso e contagioso, nel periodo da novembre a fine marzo. È la causa più comune di bronchioliti, infiammazioni delle piccole vie aeree dei polmoni e – più raramente – di polmoniti, nei bambini sotto ai due anni, in particolare quelli tra un mese e un anno. In molti casi la situazione si risolve senza particolari problemi, ma ci sono decorsi anche gravi, con serie complicanze, specie nei più piccoli. Così si deve ricorrere al ricovero e, talvolta, anche al trasferimento in terapia intensiva neonatale. La somministrazione di questo anticorpo consente di ridurre i rischi in maniera molto significativa, la sua efficacia è molto elevata. Fino all’anno scorso utilizzavamo il Palivizumab, ma solo per i prematuri o per i bambini con fattori di rischio. Il Nirsevimab, approvato dall’Agenzia italiana del farmaco nell’ottobre 2023, è invece per tutti i bambini".
In che cosa consiste?
"In una iniezione intramuscolare che copre il bambino per cinque mesi, cioè nel periodo di maggiore sviluppo della malattia. Al momento abbiamo a disposizione circa 400 fiale, ma di dosaggi diversi: uno per i bambini sotto ai cinque chili e uno per quelli sopra questa soglia".
Cosa dicono i numeri inerenti alla nostra realtà?
"Da novembre 2023 a marzo 2024 sono stati 43 i bambini ricoverati nel reparto di Pediatria a Macerata perché colpiti da bronchiolite. Di questi, 16 erano fra uno e tre mesi di vita, 5 non avevano neanche un mese; la stragrande maggioranza era sotto a un anno. Sul totale dei ricoverati, 26 hanno avuto la necessità di idratazione e supporto di ossigeno. In questi giorni, come negli anni precedenti, i casi stanno aumentando, con un accesso sempre più frequente di bambini al pronto soccorso. I picchi sono previsti per gennaio e febbraio".
Quale il messaggio alle famiglie?
"La somministrazione del farmaco, riferita a tutti i punti nascita, non è obbligatoria, ma viene raccomandata. Si tratta di una scelta supportata da molte autorità scientifiche e sanitarie che evita ai piccoli di correre rischi, anche molto seri. L’impressione, però, è che i genitori ne abbiano già capito l’importanza".