"È un quadro rispetto al quale si possono fare alcune significative considerazioni", spiega Claudio Socci, docente di Politica economica al dipartimento di Economia e Diritto dell’Università di Macerata. "Il reddito imponibile medio della provincia di Macerata si attesta a 16.863 euro. Un valore al di sotto della media nazionale, pari a 21.570 euro, e a quella regionale, pari a 20.390 euro. Dei 55 comuni maceratesi solo i primi due della graduatoria 2020, cioè Macerata e Camerino, registrano un valore simile (rispettivamente 21.001 euro e 20.866 euro), tutti gli altri hanno un valore inferiore. "Mi pare anche rilevante fare un’analisi comparata della graduatoria 2020 con quella del 2019, perché aiuta a capire meglio come siano cambiate le cose. Questa conferma nelle prime due posizioni Camerino e Macerata, per il resto ci sono tante novità. Castelsantangelo cresce di ben 31 posizioni, Treia di 9, San Ginesio e Apiro salgono di 8 posti, Bolognola e Pieve Torina di 6. Precipita di 13 posizioni Muccia, Gagliole di 9 e scendono di 8 Petriolo e Camporotondo". "Tutti i principali redditi medi accusano flessioni più o meno marcate: dal -11% dei redditi d’impresa, al -10% di quelli da partecipazione, -8,6% da lavoro autonomo, mentre più contenuto è il calo per i redditi da lavoro dipendente (-1,6%). Fa eccezione il reddito medio da pensione, in aumento del 2%, e questo può spiegare in qualche caso, specie nei centri più piccoli e con elevata presenza di anziani, un aumento del reddito". Se si allarga l’orizzonte al quadro regionale si rilevano tendenze preoccupanti. "Per quanto riguarda il reddito medio da lavoro autonomo le Marche sono vicine al centro-nord, ai valori della Toscana e della Liguria, mentre per il lavoro dipendente il valore è vicino a quello dell’Abruzzo. Sul fronte delle pensioni, infine, siamo vicini ai valori di Sardegna e Sicilia".
f.v.