REDAZIONE MACERATA

Usura, estorsione, spaccio e falso. In nove finiscono davanti al giudice

La vicenda ruota attorno a un presunto giro di droga e contanti legato anche all’affitto di discoteche

Usura, estorsione, spaccio e falso. In nove finiscono davanti al giudice

Usura, estorsione, spaccio, falso, appropriazione indebita e occupazione abusiva di edifici. Queste le accuse di cui devono rispondere, a vario titolo, Marsel, Marsida e Shpresa Mati di Tolentino, Nicola Borgogna di Montecassiano, Rodolfo Paolucci, Alessandro Giannelli e Giorgio Guccione di Potenza Picena, Vincenzo Cristiani di San Ginesio e Armando Walter Renzi di Porto Sant’Elpidio. I fatti sarebbero avvenuti tra Tolentino, Montecassiano e Porto Potenza dal 2016 fino ai primi mesi del 2017. La famiglia Mati è accusata di estorsione ai danni dell’uomo che aveva affittato gli spazi di Porto Potenza per realizzare i locali Ikona e Sky. A luglio del 2016, per l’accusa, la famiglia Mati avrebbe iniziato a minacciare la madre dell’uomo, accennando agli incendi appiccati all’Hollywood di Corridonia e al Moyto di Porto Sant’Elpidio. Da qui l’accusa di estorsione. Poi Borgogna sarebbe intervenuto per dire alla madre di non far uscire il figlio altrimenti sarebbe finita male, e si sarebbe fatto dare 2.500 euro per saldare un debito di 1.450 euro per la cocaina, oltre alla chiavi della piscina e della discoteca di Porto Potenza. Per questo lui è accusato di rapina. Borgogna inoltre avrebbe spacciato circa un etto di cocaina al potentino, a cui Paolucci, Guccione e Giannelli avrebbero venduto, tra marzo e luglio del 2016, circa mezzo etto della stessa sostanza. Così la famiglia Mati avrebbe ottenuto tre fogli in bianco firmati dall’affittuario, usati per un contratto di subaffitto dei locali a Porto Potenza. I tre Mati poi avrebbero falsificato il contratto di affitto, scrivendo che era ammesso il subaffitto. Sono imputati di occupazione abusiva di edifici, per essersi impossessati della discoteca organizzando una serata di festa. Infine sono accusati di appropriazione indebita: a dicembre 2017 avrebbero portato via tutte le attrezzature del locale, piazzandole da loro a Tolentino. A Borgogna poi furono sequestrati un chilo e 120 grammi di marijuana e 13 grammi di cocaina nella sua Bmw, a Montecassiano il 6 dicembre 2016. Il montecassianese avrebbe venduto cocaina a due clienti per quasi 5mila euro. Borgogna, anche con Cristiani, è accusato anche di estorsione e tentata estorsione per le minacce ai clienti che non pagavano la droga, fatte anche ai loro genitori. Borgogna è imputato di usura, per le somme pretese in cambio di alcuni prestiti. Ieri si è tenuta l’udienza preliminare, rinviata al 3 luglio. Gli imputati sono difesi da Nicola Piccinini, Vando Scheggia, Gabriele Cofanelli, Fernando Salvetti, Stefano Chiodini e Sandro Pugliese.