Torna alla ribalta in città il tema di una possibile sede di un corso universitario: il sogno della giunta Pepa e, in particolare, dell’assessore alla cultura Ettore Pelati, più volte proposto in campagna elettorale trova, però, fredde le opposizioni. Sia Andrea Marinelli, capogruppo Pd, che Francesco Fiordomo di "Progetto Civico" presentano un’interrogazione a risposta scritta sulla questione. Riportano alla memoria "l’esperienza poco fortunata vissuta in passato con l’Università di Camerino" quando – ai primi anni 2000, con il sindaco Fabio Corvatta – fu stipulato un accordo con Unicam per aprire a Recanati, nei locali del complesso di Santo Stefano oggi sede del Centro mondiale della poesia, il corso di laurea in Tecnologia delle innovazioni. Fiordomo affonda la lama e chiede di conoscere nel dettaglio la spesa sostenuta allora dal Comune e da eventuali sponsor privati, quanti studenti abbiano frequentato il corso e quanti di questi si siano laureati. Marinelli, invece, solleva il problema del "pesante taglio ministeriale che si starebbe per riversare su tutte le università marchigiane. Si parla addirittura di 10 milioni di euro che andranno sicuramente a incidere sul piano delle attività degli atenei e, in modo particolare, sulla ricerca, da sempre la più penalizzata. Considerato che il taglio più significativo sembrerebbe ricadere proprio sugli atenei maceratesi, chiedo – conclude Marinelli nella sua interrogazione – come ci si intende muovere per affrontare questa criticità che, come una mannaia, reciderebbe ogni possibilità di ottenere l’assegnazione di una sede di ateneo".
Di fatto i due consiglieri non si trovano allineati nello stesso giudizio, perché mentre per Marinelli c’è rammarico per la labile prospettiva di una sede universitaria per mancanza di fondi, per Fiordomo c’è, invece, il timore di ripetere lo stesso errore del passato, quando la sede distaccata di un corso di laurea a Recanati si dimostrò un flop anche se, insediatosi come sindaco nel 2009, mantenne sino al 2016 il finanziamento. Solo in quell’anno Fiordomo decise di sottoscrivere l’accordo con l’Università di Camerino per la chiusura del corso e di mantenere buoni rapporti di collaborazione con Unicam, tanto che di lì a poco furono avviati progetti diversi, da quello per l’avvio della Mediateca, inserito nella proposta di candidatura di Recanati a capitale della cultura italiana 2018, ad altri di contenuto più scientifico-culturale nel 2019 in occasione del bicentenario dell’Infinito dietro un compenso di 180mila euro. Solo così fu possibile chiudere ogni contenzioso sulla passata esperienza del corso universitario allestito a Recanati da Unicam.
Asterio Tubaldi