Un appello ai sindaci di Marche e Umbria per la tutela dei territori dalle speculazioni energetiche. A lanciarlo la coalizione interregionale Tess (Transizione Energetica Senza Speculazione), composta da più di 70 associazioni, comitati e gruppi di azione locale, anche dell’entroterra maceratese che si stanno battendo per la tutela dell’Appennino umbro marchigiano dall’invasione dell’eolico industriale. Il loro appello è stato inviato a 317 comuni delle due Regioni a seguito dell’arrivo, al Ministero dell’Ambiente e alla Regione Marche, di richieste di impianti mega eolici con relative opere connesse in numerosi comuni tra cui San Severino, Serrapetrona, Caldarola, Camerino, Pieve Torina, Monte Cavallo, Serravalle di Chienti.
In totale sarebbero 73 aerogeneratori alti fino a 200 metri che le aziende vorrebbero realizzare sui crinali dei monti nei comuni marchigiani. "Nei prossimi mesi - scrivono nella lettera i comitati - la Regione dovrà dare attuazione al decreto ministeriale del 21 giugno 2024 individuando le aree idonee e quelle non idonee per gli impianti da Fonte di Energia Rinnovabile (FER). Dovranno farlo entro il 2 Gennaio prossimo e va da sé che le decisioni che saranno prese segneranno le sorti dei vari territori. Esiste un concreto rischio che sia irreparabilmente compromesso il nostro paesaggio, con le inevitabili ricadute anche sulle attività economiche a cominciare dal turismo e sulle popolazioni locali".
La Coalizione Tess nei giorni scorsi ha inviato all’assessore all’ambiente della Regione, Stefano Aguzzi, un documento scientifico redatto con la consulenza di esperti dove sono stati evidenziati i rischi legati al consumo di suolo agricolo, al dissesto idrogeologico, all’abbattimento di boschi e alla perdita di biodiversità delle aree naturali. Nello stesso documento sono state evidenziate anche le modalità attraverso cui è possibile raggiungere gli obiettivi del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030 senza consumare altro suolo.
"È un appello alla responsabilità e auspichiamo che i sindaci possano supportare la nostra iniziativa sollecitando le rispettive regioni nel dare attuazione alla normativa e costruendo un tavolo di lavoro permanente in vista di un fronte comune a difesa dei nostri crinali. Alla Regione si chiede di escludere l’Appennino umbro-marchigiano dalle zone in cui costruire. Si punti su comunità energetiche rinnovabili e sullo sfruttamento delle aree già edificate, da riconvertire in ottica sostenibile. La lotta al cambiamento climatico non dovrebbe dipendere dalle scelte arbitrarie e unilaterali di imprese private che con un’invasione speculativa perseguono esclusivamente i propri interessi economici".
Gaia Gennaretti