MARTINA DI MARCO
Cronaca

Unimc, l’Otello di Edoardo Leo: "Una storia che è nel presente"

L’attore e regista si è confrontato con i ragazzi partendo dalla pellicola nelle sale a novembre

Unimc, l’Otello di Edoardo Leo: "Una storia che è nel presente"

L’attore e regista si è confrontato con i ragazzi partendo dalla pellicola nelle sale a novembre

"Non sono quello che sono" è il titolo del suo nuovo film, in sala dal 14 novembre, una rilettura della tragedia di "Otello" di Shakespeare ambientata nei primi anni 2000. Proprio l’attore e regista della pellicola, Edoardo Leo, è stato ieri ospite speciale dell’Università di Macerata, che ha accolto una tappa del suo masterclass tour in giro per le città italiane in dialogo con gli studenti. Al centro del confronto, in un’aula gremita di giovani curiosi e in collegamento video con un’altra aula vicina, i temi dell’opera ben sottolineati dallo stesso autore inglese: amore, morte, gelosia e femminicidio. Ad accompagnare Edoardo Leo, Francesca Chiappa, fondatrice e direttrice di Hacca Edizioni, e il rettore Unimc John McCourt.

"Nel film non viene proposto un adattamento del testo shakespeariano, ma una vera e propria traduzione dall’inglese al romano e al napoletano, dialetti essenziali nella pellicola, a cui ho lavorato nel corso di 15 anni – ha spiegato l’attore –. Sono convinto che un grande classico possa rappresentare il presente, specialmente una storia come questa che racconta di un uomo che uccide la moglie per poi suicidarsi. Una sinossi che è spesso, purtroppo, anche uno dei titoli maggiormente presenti sui giornali".

Un percorso di scrittura e ricerca che si è evoluto nel tempo, passando attraverso confronti di traduzioni dell’"Otello" e storie di femminicidi che Edoardo Leo ha letto e conosciuto. "Una grande sfida che il testo mi ha proposto è stata eliminare quella parte di pietas per l’eroe romantico, per Otello, che leggevo in molte traduzioni – ha continuato l’attore e regista –. Il mio intento, al contrario, era quello di dipingere Otello come carnefice e non come vittima, spostando l’accento del significato ma utilizzando fedelmente le parole di Shakespeare. Per questo mi sono affidato al non-detto, ho lavorato sugli spazi tra le parole". Tra domande degli studenti e clip della nuova pellicola proiettate in aula, si è arrivati poi al toccante momento finale. Alzatosi in piedi, di fronte un leggio, Edoardo Leo ha riportato le ultime righe del testo "Lo stupro" di Franca Rame, monologo autobiografico scritto con grande coraggio dall’attrice, dopo essere stata vittima di un feroce abuso sessuale, nel 1973: una denuncia da parte dell’attore romano, che ha sottolineato come i tempi non siano poi così cambiati e come si debba partire dall’educazione per abbattere sistemi sociali intrisi di patriarcato.