Quella di Unimc è una scelta che dà precedenza alla difesa incondizionata della propria autorità piuttosto che alla fruizione degli spazi da parte della comunità accademica, una scelta che dimostra come per l’ennesima volta l’università scelga la strada del silenzio-assenso e della complicità filosionista di fronte al genocidio del popolo palestinese.
Il collettivo Depangher spende parole dure, in riferimento alla manifestazione per la Palestina dello scorso 21 novembre e alla relativa cospicua mobilitazione delle forze dell’ordine: "È grave e paradossale come si sia scelto di ingabbiare una città e i suoi abitanti con la giustificazione di proteggere chi fa parte dell’élite amministrativa e politica della nostra città da chi legittimamente vorrebbe esprimere la propria rabbia contro il genocidio. La gestione repressiva delle mobilitazioni in favore della Palestina vede UniMc svolgere un ruolo altrettanto importante".