LUCIA GENTILI
Cronaca

Unimc celebra l’orgoglio Lgbtq+. Linee guida sul linguaggio e carriere alias per i transgender

Domani l’incontro sugli studi di inclusione e sessualità: l’iniziativa dell’ateneo nel "Pride Month". Autodeterminazione di genere: attivata la possibilità di assumere un’identità provvisoria.

Unimc celebra l’orgoglio Lgbtq+. Linee guida sul linguaggio e carriere alias per i transgender

Unimc celebra l’orgoglio Lgbtq+. Linee guida sul linguaggio e carriere alias per i transgender

Dalle linee guida per l’uso del genere nel linguaggio accademico e amministrativo alla consigliera di fiducia per ottenere supporto contro ogni discriminazione. Dalla carriera alias al bilancio di genere. Diverse sono le attività che l’Università di Macerata mette in campo. Non da ultimo, a seguito della proposta di alcuni dottorandi, con la partecipazione delle docenti Natascia Mattucci e Benedetta Barbisan, ha preso forma il seminario "Ricerca con orgoglio: studi su genere, sessualità e inclusione", che si svolgerà domani alle 9.30 nell’aula 5 del dipartimento di Scienze politiche. L’appuntamento vuole celebrare il Pride Month, il mese dell’orgoglio Lgbtq+ (ricorrenza internazionale che si celebra l’intero mese di giugno ogni anno) anche all’interno dell’ambiente accademico e presentare la ricerca svolta in questo ambito dai dottorandi.

Zoomando sulle iniziative dell’ateneo, la carriera alias consente alle persone transgender iscritte a Unimc di assumere un’identità provvisoria, transitoria e non consolidabile, espressione del proprio genere elettivo; la sua attivazione (per corso di laurea, magistrale, specializzazione, master di I e II livello, dottorato di ricerca) può essere richiesta da chiunque sperimenti un’incongruenza fra il sesso biologico e l’identità di genere, e intenda affermare il proprio genere elettivo all’interno della comunità universitaria, sulla base del principio di autodeterminazione di genere. Va detto che attualmente non ci sono servizi specifici o sportelli per Lgbtq+, "ma tante iniziative vanno comunque nella direzione della massima integrazione e inclusione di tutti nella piena espressione personale di se stessi", precisa l’Università. Ad esempio è stata istituita, per il triennio 2024-2027, la consigliera di fiducia, a cui possono rivolgersi per ottenere supporto contro ogni discriminazione, molestia o mobbing, coloro che studiano o lavorano nell’Università. L’incarico è ricoperto dall’avvocato Maria Elena Casarano. Sul fronte della ricerca, è stato avviato dallo scorso settembre il progetto "Pro-Gendering", "promozione del mainstreaming di genere nel mondo accademico attraverso il miglioramento dell’uguaglianza di genere e dell’inclusione nell’istruzione superiore", finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Erasmus+ e coinvolge anche Grecia, Polonia, Belgio, Germania e Lituania. "Il progetto, della durata di 36 mesi, mira a rafforzare la capacità delle Università di costruire comunità educative inclusive", spiegano dall’ateneo. Unimc dà importanza anche alle parole, attraverso linee guida formulate dal Comitato unico di garanzia e diffuse a tutto il personale. "Nella convinzione che il linguaggio non sia un veicolo neutro, ma possa rappresentare uno strumento di trasmissione di stereotipi e asimmetrie – aggiunge la prof. Mattucci, prorettrice al welfare e presidente del Comitato unico di garanzia Unimc – abbiamo deciso di avviare un processo di riflessione sulle modalità di comunicazione. Le linee guida non intendono avere carattere prescrittivo, ma si pongono come raccomandazioni in una dimensione collettiva di reciproco rispetto, ascolto, e comprensione".

A maggio l’università ha approvato il suo primo bilancio di genere, per valutare e analizzare le politiche, i programmi e le risorse dal punto di vista dell’equità di genere e, di conseguenza, identificare e correggere eventuali disparità nelle decisioni e nei finanziamenti. L’ultima edizione del corso di formazione gratuito "Genere, politica e istituzioni" (nato 18 anni fa, codiretto dalle prof. Mattucci e Ines Corti) in linea con gli obiettivi del Gender Equality Plan, inoltre ha affrontato anche le questioni Lgbtq+.