Un lungo appaluso, poi una folla silenziosa ad accompagnare il feretro nell’ultimo viaggio verso il cimitero di Civitanova alta. È stato un addio straziante quello a Eleonora Dolci, la giovane mamma venuta a mancare a 33 anni a seguito di un tragico incidente lungo la strada provinciale Valdete, dove con l’auto è finita contro un camion che trasportava rifiuti, mentre andava a lavoro insieme con una sua collega. Da poco infatti era stata assunta al McDonald’s di Campiglione di Fermo, e proprio i colleghi l’hanno voluta ricordare con le loro firme sulla divisa dell’azienda posta sopra la bara, incorniciata dai tanti fiori.
Due le comunità in lutto: Civitanova, dove aveva sempre vissuto a Fontespina, e Montecosaro, paese in cui era nata e dove si era trasferita da poco. Non solo i familiari, ma anche molti amici sono giunti alla chiesa della Santissima Annunziata, per stringersi intorno al marito Daniele Montironi, ai piccoli figli Thomas e Virginia, di 6 e 7 anni, al padre Corrado, la mamma Elisabetta, la nonna Emma e la sorella Deborah.
Un rito funebre semplice, celebrato da don Gionni Parmigiani. "Abbiamo bisogno di tutto il patrimonio di fede che possediamo per unirci e non lasciarci schiacciare da ciò che accade di devastante nella nostra vita – ha esordito il parroco –. Solo restando compatti in Cristo e avendo fede come Eleonora, che tanto presto ci ha preceduto all’altra vita, possiamo fare l’esperienza del superamento affinché lei possa essere partecipare alle nostre vite come un angelo che veglia su di noi".
Particolarmente toccanti le parole scritte dal papà di Eleonora. "Che cos’è il dolore dell’anima – inizia la lettera –. È un qualcosa che ti prende dentro e ti strappa via il cuore, è un dolore così grande da non poterlo colmare, è quando qualcuno viene a mancarti. Il dolore dell’anima vero è quando ti senti sviscerare dentro e quando non hai più lacrime da versare. Quando senti il dolore dell’anima? Quando ti viene a mancare una figlia giovane e piena di vita, proprio come lo eri tu – continua –. Non so perché il Signore ti abbia voluto con sé, non lo posso accettare, non riesco, è troppo forte il dolore dell’anima che nessuno può colmare. Figlia mia ci ha lasciato troppo presto, ma da lassù veglia su tuo marito e soprattutto sui tuoi figli. Ciao cucciola mia, come ti chiamavo, con amore infinito il tuo daddolino come mi chiamavi tu, un giorno ci rivedremo e allora non ci lasceremo mai più".
Diego Pierluigi