Gli alunni delle classi terze hanno incontrato gli esperti dell’Associazione radioamatori italiani di Macerata per il progetto "La radio nelle scuole 4.0". Sono stati due incontri molto interessanti: il primo è stato più teorico in cui ci è stato illustrato il funzionamento tecnico e poi è stata ripercorsa la storia delle comunicazioni.
Siamo tornati indietro nel tempo, al 1837, quando Samuel Morse inventò il telegrafo elettrico a filo e il codice Morse, che appunto da lui prende il nome. Se con il telegrafo si potevano scambiare messaggi a distanza, molte erano le difficoltà, come la copertura fisica del filo. Siamo così arrivati, nel 1899, all’invenzione del telegrafo senza fili da parte di Guglielmo Marconi, invenzione dalla quale è nata la radio come la conosciamo oggi. Alla base della scoperta molti anni di studio sulle onde elettromagnetiche.
Nel secondo incontro, più pratico, i ragazzi e le ragazze hanno provato a inviare messaggi con il telegrafo senza fili utilizzando il codice Morse.
A presentare il progetto sono stati i volontari - e grandi appassionati - Zeno Della Ceca (presidente dell’Ari), Fiorino Luciani, Gianni Bonfigli e Stefano Castiglione, i quali hanno avvicinato noi alunni a un modo di comunicare che nell’era degli smartphone e di Internet potrebbe sembrare antiquato, ma che in situazioni di calamità o di emergenza è l’unico a consentire un contatto efficace.
E proprio per far comprendere la ricaduta pratica e sociale di questo strumento di comunicazione che è in dotazione a tutte le forze di polizia, ai vigili del fuoco e alla protezione civile, noi studenti siamo stati coinvolti anche in una simulazione di soccorso in situazione di emergenza.
Nell’epoca dei social, dove le condivisioni limitano la comunicazione ad un click sopra una fotografia oppure un video, i like diventano una gara a chi è più popolare e i leoni da tastiera la fanno da padrone, il mondo dei radioamatori ci riporta alle radici: alla comunicazione verbale e alla potenza della voce, ad un codice di condotta etico e morale basato sulla buona educazione, sulla comprensione, sulla tolleranza e sullo spirito fraterno. Conoscere il mondo della radio e dei radioamatori è stata dunque un’importante occasione di crescita per noi studenti, che siamo abituati a modi comunicativi diversi, oltre che un’occasione per avvicinarci, divertendoci, alla scienza e alla tecnologia.
La classe 2ª D