Prima il gruppo consiliare "Recanati insieme" dei consiglieri Antonio Bravi (ex sindaco) e Stefano Petrella, parla di presunti conflitti di interesse dell’assessore alla cultura Ettore Pelati per il Gigli d’Oro, la cui organizzazione è stata affidata all’associazione Controvento presieduta sino a luglio dalla madre Laura Borgognoni. Poi arriva la lettera aperta di Andrea Marinelli sulla stessa falsariga, anche se carica di buoni consigli al giovane assessore accusato, comunque, di aver alimentato una polemica assumendo la parte della vittima. Tutto questo perché l’associazione ha ricevuto per l’evento, che si è svolto ieri sera nell’aula magna, un contributo di 1.500 euro – da liquidare su rendiconto – per affitto pianoforte, utilizzo service, pubblicità, realizzazione del "Gigli d’Oro" e pergamena da consegnare al soprano Raina Kabaivanska e altre spese. Un polverone che ha assunto toni eccessivamente drammatici, tanto da spingere persino Nino Taddei (nella foto), un ex collega di giunta sia di Antonio Bravi che di Andrea Marinelli, a ritenere che non ci sia nulla di sbagliato, nel fatto che un’associazione come Controvento continui a organizzare eventi, anche se uno dei suoi membri ha un incarico pubblico. Ricorda che quando lui era assessore, nessuno lo attaccò per i contributi alla Pro loco, un’altra realtà attiva nella cultura locale presieduta dalla sorella dello stesso Taddei. Infine definisce la polemica "capziosa" sia nel contenuto che nella forma. Il valore dell’evento organizzato (1.500 euro) è giudicato esiguo rispetto alla portata delle critiche. "Se un’associazione è attiva in un settore, non può chiudersi perché un congiunto diventa assessore. Poi il capo dell’amministrazione, che prende le decisioni finali, è il sindaco, quindi attaccare un sottoposto fa il gioco di chi, all’interno di quella amministrazione, ambisce a prendere il posto di questi".
Cronaca"Un errore attaccare Pelati, troppa polemica per 1.500 euro"