REDAZIONE MACERATA

Un comitato di studiosi con il commissario

A Camerino un tavolo tecnico, per tutelare eventuali elementi di pregio nei palazzi da demolire senza bloccare i cantieri.

La riunione in Comune a Camerino per fare il punto sulle demolizioni in partenza nel centro storico

La riunione in Comune a Camerino per fare il punto sulle demolizioni in partenza nel centro storico

"Abbiamo ascoltato con attenzione le istanze del comitato che si è costituito per segnalare la necessità della massima attenzione nei casi di demolizione, per scongiurare potenziali rischi a carico degli elementi di pregio degli immobili da ricostruire". Sono le parole del commissario Guido Castelli dopo la riunione di ieri a Camerino, per rendere "più efficace la collaborazione tra enti e cittadinanza", e procedere con celerità anche nel caso in cui emergano elementi di tutela non vincolati né catalogati negli edifici da demolire e ricostruire del centro storico. A luglio un gruppo di docenti universitari, storici dell’arte e appassionati ha lanciato un appello a Castelli. "Dato che, al di là delle mappature esistenti, alcuni elementi storici potrebbero emergere in fase progettuale, considerando le ristrutturazioni ottocentesche che potrebbero aver celato elementi architettonici precedenti, specialmente del Trecento, è stato deciso di costituire un tavolo – ha proseguito la struttura commissariale – con il comitato composto da studiosi, giuristi, storici dell’arte ed esperti di Camerino. Così sarà possibile attenzionare eventuali criticità per gli edifici da demolire, per non bloccare la ricostruzione e allo stesso tempo aggiungere un elemento in più alla tutela dell’identità del centro". Poi è stato fatto il punto della situazione. "Il piano di cantierizzazione si sta concretizzando – ha detto il sindaco Roberto Lucarelli –. Lo dimostra la fiducia dei cittadini: sono stati presentati praticamente tutti i progetti per la prima fase di ricostruzione del centro". Per una questione di logistica e organizzazione dei cantieri, partirà prima la ricostruzione dell’area tra via Roma e Santa Maria in Via: 150 edifici privati per 75 interventi; di questi, 37 sono stati decretati e avviati e per 7 i lavori sono conclusi.