REDAZIONE MACERATA

"Tutela per le tombe di don Dante e don Emilio"

L'esponente di Fratelli d'Italia, Andrea Salvatori, solleva preoccupazioni sullo cimitero cittadino di San Giustino, chiedendo una soluzione per preservare le salme di don Dante e don Emilio.

L'esponente di Fratelli d'Italia, Andrea Salvatori, solleva preoccupazioni sullo cimitero cittadino di San Giustino, chiedendo una soluzione per preservare le salme di don Dante e don Emilio.

L'esponente di Fratelli d'Italia, Andrea Salvatori, solleva preoccupazioni sullo cimitero cittadino di San Giustino, chiedendo una soluzione per preservare le salme di don Dante e don Emilio.

"Le salme di don Dante e don Emilio vanno preservate": l’appello arriva dell’esponente sangiustese di Fratelli d’Italia, Andrea Salvatori, che è tornato ad accendere i riflettori sullo stato del cimitero cittadino. "A distanza ormai di 20 giorni dal mio sollecito all’amministrazione comunale sulla questione loculi cimiteriali – ha spiegato –, la giunta, anziché rispondere con un progetto definitivo per l’ampliamento del cimitero civico o la risoluzione del numero dei loculi, manda un secondo avviso alla cittadinanza sangiustese per chiedere l’avvio della procedura di retrocessione volontaria dei loculi comunali da parte degli eredi per poter recuperare spazi sufficienti da mettere a disposizione alle famiglie che improvvisamente hanno un lutto in casa, dimostrando che il problema non è in via di risoluzione – ha precisato –. In questi ultimi giorni infatti, chi si è recato al cimitero ha potuto notare che su molte tombe a terra è stata apposta una etichetta che invitava gli interessati a contattare il Comune. Ciò significa che, nel giro di pochi mesi, queste persone non avranno più una tomba su cui posare un fiore perché verranno eliminate e tra queste troviamo anche quella dell’arciprete don Dante Raccichini e di don Emilio Corradini. Ritengo quindi che l’amministrazione debba dire ai cittadini se coloro che hanno servito la nostra comunità per tutta la vita meritano o meno un posto adeguato, e come intendono sistemarli affinché si possa mantenere vivo il ricordo della loro opera".

Diego Pierluigi