"Turismo senza programmazione. E il Museo delle arti abbandonato"

L’affondo di Costamagna e Frattaruolo sulle scelte del Comune: "Si punta tutto sulla movida"

"Turismo senza programmazione. E il Museo delle arti abbandonato"

"Turismo senza programmazione. E il Museo delle arti abbandonato"

"Museo delle arti e delle tradizioni popolari ridotto a magazzino abbandonato, manca un programma turistico e culturale". È quanto sostengono Ivo Costamagna e Francesco Frattaruolo di Riformisti-Uniti per Civitanova. Nel mirino le scelte dell’amministrazione.

"In un’estate apparentemente piena di iniziative ma priva di un vero programma turistico-culturale, non possiamo non esprimere le nostre perplessità sulle scelte dell’amministrazione comunale – spiegano –. Per chi come noi vede Civitanova surclassata da realtà vicine per numero e qualità delle presenze e delle iniziative, in modo propositivo, non è possibile non rilevare alcune delle principali criticità. Molte manifestazioni appaiono improvvisate. Eventi prevalentemente culinari si tengono in location private scelte senza una chiara motivazione, sponsorizzate da associazioni private con il Comune, senza una distinzione su chi sponsorizza chi e con quale fine. Oltre alla trasparenza manca il progetto per definire la reale vocazione di Civitanova e sembra che ci si accontenti, anzi si favorisca, una sorta di turismo mordi e fuggi basato sulla movida notturna, con tutto quello che comporta. Il sindaco Ciarapica ha tenuto per sé, dall’inizio, la delega alla cultura e da tempo anche quelle al turismo e al commercio.

Ci sono enti e istituzioni sociali e culturali che fanno parte della storia della città che sono, di fatto, chiusi, quasi dismessi, anche se per gli stessi si paga un affitto fuori mercato. Sono enti che in altre città collaborano quotidianamente con l’amministrazione. Ci riferiamo, per fare alcuni esempi, alla Società operaia di mutuo soccorso, alla Fototeca comunale, per la quale non basta l’affidamento a una nuova e non sappiamo quanto adeguata associazione, l’Associazione tumori e quella dei mutilati e invalidi civili: migliaia di persone, di famiglie, i cui punti di riferimento a Civitanova non soltanto non sono più chiamati a organizzare con il Comune gli eventi più importanti, ma sono stati fatti cadere nel dimenticatoio. Spendiamo 25mila euro all’anno per tenerli chiusi seppur in una location centrale. Occorre una mappatura dei luoghi disponibili. Infine il Museo delle arti e tradizioni popolari, dove è custodito lo storico biroccio, aperto a Civitanova Alta nel 1992, è un magazzino abbandonato. Potrebbe essere un punto di riferimento regionale, e invece rischiamo che i figli del proprietario degli attrezzi portino via tutto".

Chiara Marinelli