Truffe online a Tolentino: Dai finti rimborsi alle vendite, attenzione!

Negli ultimi tempi a Tolentino si registrano una media di due truffe online al giorno, ai danni di chi vende su piattaforme web. Le vittime sono di tutte le età, con bottini da 250 a 2500 euro. Le forze dell'ordine raccomandano di non effettuare operazioni e di chiedere conferma alla banca.

Una media di due truffe online al giorno, negli ultimi tempi a Tolentino. Una raffica registrata soprattutto ai danni di chi vende sulle piattaforme web. A finire nel mirino, cittadini di tutte le età, giovani inclusi. Dai finti rimborsi Inps alle offerte di acquisto fraudolente, i bottini vanno da un minimo di 250 al massimo consentito in base alla relativa carta prepagata. Qualcuno, purtroppo, si è visto sottrarre anche 2500 euro. Il copione è sempre lo stesso. Il truffatore di turno contatta telefonicamente il malcapitato, convincendolo a recarsi in uno sportello Atm postale; inserito il pin e il codice suggerito dall’interlocutore, inizia a effettuare dei versamenti pensando di ricevere il pagamento pattuito o il rimborso. A volte fino a prosciugare il conto. Seguendo le indicazioni abilmente fornite con modi garbati e decisi dall’altra parte del telefono, le persone effettuano in realtà operazioni di ricarica. Ad esempio, un finto operatore Inps chiama dicendo che per ricevere un rimborso bisogna recarsi allo sportello Atm e digitare i codici indicati. Idem per chi mette in vendita qualcosa sui siti online. Se il truffatore sente l’altro tentennare, solitamente chiude e termina la telefonata; altrimenti va avanti fino a che non ha ottenuto il suo scopo. Diverse le denunce arrivate in caserma.

La raccomandazione delle forze dell’ordine è ovviamente aspettare il bonifico senza effettuare alcuna operazione né tantomeno recarsi allo sportello automatico. Non mancano poi le vittime di frodi informatiche, in cui ormai è sempre più difficile non cadere di fronte a messaggi da parte di (pseudo) istituti bancari o postali praticamente quasi identici agli originali. Da qui, l’inserimento di credenziali e la condivisione di informazioni sensibili. In questo caso il monito è chiedere subito conferma alla banca, ad esempio, per avere un riscontro certo e capire l’attendibilità della fonte.

Lucia Gentili