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Travolto in bici dal trattore: "Pietro era un ragazzo d’oro"

Montecassiano sotto choc per l’incidente costato la vita al 33enne Fabiani. La procura dispone un esame medico-legale, poi il via libera al funerale.

Pietro Fabiani, 33 anni, viveva a Vallecascia di Montecassiano

Pietro Fabiani, 33 anni, viveva a Vallecascia di Montecassiano

"Non riusciamo a capacitarci del fatto che Pietro non ci sia più. Era un ragazzo d’oro, grande appassionato di bicicletta. Non possiamo che unirci al dolore della famiglia". Così Enrico Bravi, presidente del Velo Club di Montecassiano, ricorda Pietro Fabiani, il 33enne di Vallecascia di Montecassiano morto sabato a San Severino, dopo essere stato travolto da un trattore mentre pedalava in sella alla sua bicicletta da corsa lungo la Septempedana. Sull’incidente sono ancora in corso gli accertamenti dei carabinieri del Radiomobile di Tolentino, ma stando a quanto è stato possibile ricostruire finora, Fabiani sarebbe caduto sull’asfalto per essere poi travolto da un trattore che procedeva nello stesso senso di marcia. Una delle ipotesi è che il ciclista avesse appena superato il mezzo agricolo, quando è finito a terra. Ma su questo e altri aspetti sono in corso le indagini, nell’ambito delle quali è stato sentito un automobilista che seguiva il trattore e avrebbe assistito alla scena.

Il pm di turno Stefania Ciccioli ha poi disposto degli accertamenti medico-legali sul corpo di Fabiani (che al momento è ancora a disposizione dell’autorità giudiziaria), dopo i quali potrà essere dato il via libera alla celebrazione del funerale, la cui data sarà fissata con ogni probabilità oggi pomeriggio. Come da prassi in questi casi, dovrebbe essere aperto un fascicolo per omicidio stradale a carico del settempedano che era alla guida del trattore. Tutta Montecassiano, intanto, resta sotto choc per l’incidente. Fabiani era stato tesserato per alcuni anni con il Velo Club di Montecassiano, prima di passare allo Swat Club. Nel tempo aveva partecipato a diverse gran fondo, passando dalla gravel alla bici da strada. "Pietro era un grandissimo appassionato di biciclette – spiega Bravi –, faceva dei lunghi viaggi ed era arrivato anche in Germania con gli amici. La bicicletta gli piaceva anche come stile di vita. Non riusciamo a capacitarci di quello che è successo: era un ragazzo prudente, mai sopra le righe, con una certa esperienza in bicicletta. Ci dava una mano anche per il Gp di San Giuseppe, era una persona che se poteva aiutare lo faceva volentieri. Abbiamo fatto tante uscite insieme a lui, la sua mancanza si farà sentire. Vogliamo pensarlo come se fosse partito per uno dei suoi lunghi viaggi sui pedali".