Travolta e uccisa da un’onda: “Che dolore lasciare Margherita. E i bambini ancora in quelle piscine”

Ieri il rientro a Colmurano dei familiari della psichiatra di 28 anni travolta e uccisa da un’onda a Madeira

Margherita Salvucci di Colmurano (Macerata), ha perso la vita mentre si trovava in vacanza a Madeira

Margherita Salvucci di Colmurano (Macerata), ha perso la vita mentre si trovava in vacanza a Madeira

Macerata, 1 luglio 2024 – “Andare via è stato pesantissimo. Ma ancora di più lo è stato tornare alle piscine sabato: era tardo pomeriggio, piovigginava, eppure erano piene di ragazzi e famiglie e persino bambini. Facevano il bagno, erano appoggiati al muretto, senza alcuna indicazione, nessun sospetto. Questo mi ha fatto ancora più male. Quelle piscine sono bellissime, ma le onde arrivano”.

Ornella Formica ribadisce che non deve succedere più quanto accaduto a sua figlia, la psichiatra 28enne Margherita Salvucci, travolta giovedì da un’onda dell’Atlantico mentre faceva il bagno nelle piscine di Seixal, nell’isola di Madeira. Ieri pomeriggio la mamma, il padre Piergiovanni Salvucci, la sorella Ester e il fidanzato di Margherita, Marco Romanelli, che li aveva raggiunti appena saputo cosa era successo, sono tornati insieme dall’isola portoghese a Colmurano, dove tutta la comunità li aspetta per stringerli un grande abbraccio.

“Ci hanno confermato che per far tornare Margherita ci vorranno due o tre settimane – racconta Ornella Formica, ex sindaco di Colmurano –. Dovranno prima fare l’autopsia, i documenti, la traduzione e infine il viaggio. Abbiamo organizzato tutto prima di rientrare in Italia. Purtroppo ormai per lei il risultato è questo, ma almeno devo fare in modo che non succeda più ad altre persone. Ho già sentito gli avvocati di famiglia, c’è la testimonianza del vigile del fuoco, valuteremo quello che abbiamo e poi vedremo cosa fare, anche alla luce delle leggi del Portogallo”.

Al rientro, la famiglia ha trovato i parenti e gli amici più stretti, per condividere quel dolore così grande e profondo tra le persone più intime e vicine. “Quando avremo più risorse di ora, valuteremo cosa possiamo fare, per far sì che le bellezze siano messe a disposizione, ma nel rispetto delle norme basilari di sicurezza” continua la mamma, che in questi giorni ha ricevuto messaggi di affetto e vicinanza da tutto il mondo. “Abbiamo avuto tanta solidarietà, tanti pregano. Si vede che Margherita, come lo è sua sorella, era una ragazza speciale”.

Tra i numerosissimi messaggi, anche quello Fabio Samabataro, direttore della scuola di psichiatria di Padova con cui Margherita stava completando il terzo anno di specializzazione: “Era una delle studentesse più curiose e interessate alla materia che mi fosse mai capitato di incontrare. Ho avuto la fortuna di poterla seguire in tutti gli anni di studio, fino alla laurea che Margherita ha ottenuto con il massimo dei voti. Avevamo già concordato un suo periodo di ricerca all’università di Ottawa, in Canada, e lei ne era ovviamente entusiasta. Aveva lavorato duramente e continuava a farlo ogni giorno per guadagnarsi tutti i traguardi che poi inevitabilmente raggiungeva. La sua era una curiosità senza fine, una spinta propulsiva a comprendere la mente umana e offrire il suo aiuto. Sarebbe stata un medico meraviglioso”.

In paese, al centro di comunità i concittadini di Margherita hanno organizzato una veglia di preghiera, per lei e la sua famiglia venerdì con tantissime persone presenti. Il sindaco Mirko Mari è rimasto sempre in contatto con la famiglia, per qualsiasi aiuto possibile, in attesa di poterli incontrare tutti di persona non appena ci saranno le condizioni.