
Otto le persone nel mirino della Procura. Tra loro c’è Matteo Cicconi, primo cittadino di Pioraco, finito nell’inchiesta in qualità di funzionario della Regione. Gli sversamenti avrebbero anche ucciso i pesci.
Traffico illecito di rifiuti, inquinamento ambientale e corruzione: indagate otto persone, tra cui Matteo Cicconi, 38 anni, sindaco di Pioraco residente a Falconara, Antonio Lazzarini, 80enne di Morrovalle, amministratore della società agricola Campomaggio 86 di Morrovalle, Carlo Cingolani, 81enne di Morrovalle, amministratore formale della stessa azienda agricola, e quatto società. Tra gli indagati ci sono anche Enzo Carrer, 63enne, residente in provincia di Treviso, Riccardo Lazzarini, 52 anni, di Roma, Loris Ubaldi, 42enne di Castel di Lama, Tarcisio Moroni, 70enne di Polverigi, Pietro Donatore, 55enne di Campobasso.
Quaranta carabinieri forestali hanno eseguito due provvedimenti di sequestro preventivo d’urgenza di tre impianti per la produzione di biogas e di un allevamento di bovini, oltre al sequestro di 223.200 euro, disposti dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Ancona. Lazzarini, Cingolani e Carrer sono indagati per attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti: in concorso tra loro, Lazzarini amministratore di fatto della società Campomaggio 86, che è un allevamento di bovini, Cingolani, amministratore formale, e Carrer, responsabile tecnico, avrebbero gestito abusivamente ingenti quantitativi di rifiuti composti da reflui zootecnici. Gli indagati avrebbero smaltito illecitamente circa 1160 metri cubi di letame misto a digestato, e circa 83mila litri di liquame bovino sul terreno, all’interno degli spazi di un impianto di biogas dismesso della società Sviluppo Agroalimentare Italia, a Camerata Picena. Avrebbero sparso circa 240 metri cubi di letame sui terreni della Campomaggio in periodo di divieto assoluto di spandimento di tale scarto. Gestendo illecitamente gli scarti solidi e liquidi delle deiezioni bovine della società Campomaggio avrebbero compromesso i corsi d’acqua a valle dell’azienda, in particolare il fosso Pratacci, affluente dell’Esino, determinando un grave deterioramento dei corsi d’acqua ed uccidendo per anossia la fauna ittica presente.
Anche Riccardo Lazzarini, Cingolani e Ubaldi sono indagati per traffico illecito di rifiuti. Riccardo Lazzarini, socio e amministratore della società Sive, proprietaria delle società agricole Massaccio e Picena Emb, e amministratore di fatto di queste ultime, Cingolani, amministratore delle società Massaccio e Picena EMB, che gestivano un impianto a biogas, Ubaldi, consulente tecnico e gestore dell’impianto a biogas, avrebbero gestito abusivamente ingenti quantitativi di rifiuti, composti dal digestato liquido prodotto nell’impianto di Contrada Frasca di Agugliano. Sono indagati anche per inquinamento ambientale per gli sversamenti di ingenti quantitativi di digestato nella rete idrica. Cicconi e Cingolani, infine, sono indagati per corruzione. Cicconi, in qualità di funzionario della Regione e responsabile unico del procedimento di rilascio alla Massaccio dell’autorizzazione di conversione dell’impianto da biogas a biometano, avrebbe accettato la promessa di un regalo da Cingolani, come corrispettivo per il rilascio in tempo dell’autorizzazioneper partecipare al bando di contribuzioni, senza il parere dell’Arpam, non rilasciato a causa delle criticità ambientali del luogo. In corso anche indagini per accertare lo stato in cui stavano 500 bovini nella stalla sequestrata della società Campomaggio a Sarrocciano. Dalle indagini, è emerso che il digestato prodotto sarebbe stato sversato nei corsi d’acqua affluenti dell’Esino con una pompa ad immersione posta in un lago di accumulo, attivata principalmente durante le giornate piovose. Quando le acque torbide in pratica potevano nascondere la presenza degli inquinanti.