REDAZIONE MACERATA

Torna il palio dei Castelli in città tra tradizioni, cultura e diatribe

Il rione Di Contro, dopo il no alla partecipazione della passata edizione, aprirà lo stesso la Taverna.

Torna il palio dei Castelli in città  tra tradizioni, cultura e diatribe

Torna il palio dei Castelli in città tra tradizioni, cultura e diatribe

Tornano il palio dei Castelli e tutti i tradizionali festeggiamenti di San Severino. Da oggi apre al pubblico la storica Taverna del rione Di Contro e da sabato quella dell’ente palio. Dopo lo stop imposto dal Covid e la timida ripartenza dello scorso anno, il palio torna quest’anno con gli appuntamenti della tradizione. Al palio degli adulti parteciperanno i Castelli di Colleluce e di Serralta, Villa di Cesolo e i rioni Settempeda e Di Contro. Riprendono anche le gare del palio dei bambini con sei squadre a cui si aggiungeranno i rosanero di contrada Taccoli. I festeggiamenti prenderanno il via oggi con l’apertura della taverna del rione di Contro, al Bed & Breakfast San Rocco. Domani, dalle 21, è previsto il via del palio dei monelli. Quindi la Luminaria, processione notturna con fiaccole di mercoledì prossimo, con ricco prologo pomeridiano della Corte dei Monelli, rinnovato evento dedicato ai bambini al chiostro di San Domenico, e il clou del corteo storico dell’8 giugno al quale sono attesi centinaia di figuranti. Novità assoluta, con la collaborazione del comitato Centro storico presieduto da Fabio Verbenesi, l’edizione inaugurale del concorso "Finestre in festa", con premiazione dei vincitori previste nella serata conclusiva delle gare di domenica 11 che saranno chiuse da uno spettacolo pirotecnico. La taverna dell’ente palio aprirà invece sabato nel chiostro di San Domenico. Infine, dal 23 al 25 giugno, la terza edizione delle Feste medievali, nel suggestivo borgo del Castello di Elcito. Lo scorso anno il rione Di Contro aveva scelto di non partecipare ai festeggiamenti dopo che l’ente palio e la presidente, Graziella Sparvoli, avevano negato al comitato direttivo di quartiere di aprire la tradizionale taverna. Quest’anno la storia si è ripetuta ma il presidente del rione, Stefano Stefanelli, e il direttivo hanno deciso di comportarsi diversamente: "Abbiamo prima chiesto il permesso al Comune – racconta Stefanelli – che non ha voluto creare un precedente. Ci siamo quindi rivolti al Suap per l’autorizzazione. Per noi taverna è tradizione, è amicizia, è famiglia. Non ci vediamo nulla di male. A chi vorrà venire da noi, offriremo un menù composto da gorgonzola e noci che è sempre stato apprezzato, tagliatelle al cinghiale, grigliate di maiale, patate arrosto e così via. Insomma un tipico menù da taverna".

Gaia Gennaretti