Due domeniche di gusto, bellezza e cultura del vino. Nell’incantevole borgo di Serrapetrona si torna a brindare con "Appassimenti aperti", la manifestazione dedicata alla valorizzazione del vitigno autoctono Vernaccia nera, pronta a richiamare domani e domenica prossima appassionati enoici e turisti da tutt’Italia. Visite in cantina e degustazioni in piazza offriranno l’opportunità di conoscere da vicino l’unicità di una piccola e preziosa produzione e di scoprire gli "appassimenti", i luoghi dove oggi come tanti anni fa l’uva viene riposta dopo la vendemmia, in cassette o appesa, finché non sarà il tempo di unire il mosto ottenuto con il vino base prodotto in ottobre.
Organizzata dall’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) nell’ambito del piano di promozione sostenuto dal Programma di sviluppo rurale 2014-2022 della Regione Marche, con il sostegno del Comune di Serrapetrona, la kermesse vede protagoniste la Vernaccia di Serrapetrona docg, unico rosso spumante docg in Italia ottenuto attraverso tre fermentazioni, e il Serrapetrona doc, vino fermo che vuole riscoprire l’anima più antica della Vernaccia Nera. "Appassimenti aperti nasce con l’obiettivo di promuovere la conoscenza di una produzione unica nel suo genere – afferma il direttore di Imt, Alberto Mazzoni –, ma la sua peculiarità sta anche nella capacità di creare connessione tra vino, territorio, cultura e enoturismo, turismo di prossimità e trasversale. La manifestazione permette di scoprire i segreti della Vernaccia nera immergendosi nella magica atmosfera del borgo medioevale di Serrapetrona".
L’evento si realizza anche grazie all’impegno delle aziende che nelle due domeniche, dalle 10 alle 19, accoglieranno i visitatori nella piazza della cittadina: Alberto Quacquarini, Colleluce, Fontezoppa, Podere sul lago, Serboni, Terre di Serrapetrona e Verser. Sarà inoltre attivo un servizio di trasporto gratuito con sei navette operative dalle 14 per visitare le cantine, dove si potrà ammirare la bellezza degli appassimenti e ascoltare dalla voce dei produttori la storia della lunga e complessa lavorazione che c’è dietro le due denominazioni.