Il Consiglio di ieri, a Tolentino, si è aperto con la consegna delle pergamene a tre dipendenti comunali andati in pensione, Susanna Neroni, Gabriele Luconi e Massimo Badiali. Poi il sindaco Mauro Sclavi, a inizio seduta, ha risposto alla lettera dei commercianti, che hanno accusato l’amministrazione di non essere ascoltati. "Non rispondiamo a uno schiaffo con un altro schiaffo, non voglio la guerra – ha esordito il primo cittadino –. Ma vorrei fare chiarezza, con pacatezza, su quanto accaduto. A ottobre sono iniziate le interlocuzioni con i commercianti del centro storico per capire cosa fare a Natale e il 24 è stato fatto un incontro congiunto in cui abbiamo presentato il programma; loro hanno detto che non avevano la possibilità di collaborare. Ci siamo fatti carico di tutta l’attività (con fondi comunali). Prima di Natale i commercianti chiedevano di essere aiutati. Abbiamo cercato di favorire i parcheggi: dal 4 luglio fino a gennaio il sabato pomeriggio sono gratuiti, proprio per cercare di andare incontro alle esigenze degli esercenti. Una possibilità in più, investendo sempre fondi comunali. La situazione è difficile per il commercio, ma lo è anche a livello nazionale e regionale; in provincia dal 2022 hanno chiuso circa 3.400 attività. È cambiato il modo di acquistare e si fa difficoltà ad arrivare a fine mese. Magari c’è chi attende la tredicesima per fare acquisti. Capiamo le criticità che vivono i negozianti. Basti pensare a chi è in affitto e deve pagare il locale con prezzi alti che non possiamo controllare. Volevamo fare il bosco urbano un po’ più ampio ma i commercianti ci hanno detto che così sarebbero diminuiti i parcheggi in piazza, quindi l’abbiamo realizzato in una zona più limitata. Non abbiamo chiesto loro di partecipare economicamente e abbiamo cercato di distribuire le luminarie un po’ ovunque in città, in maniera equa, anche in periferia. Ripeto, capisco che i commercianti sono in difficoltà, il loro è un grido di dolore e così l’abbiamo interpretato, come bisogno, necessità. Ho inviato una lettera perché volevo parlare con loro. Non ce l’ho con loro, nei momenti difficili non ci si prende a schiaffi, ma bisogna unirsi, parlare e cercare una soluzione. Però vorrei sottolineare che i consiglieri si sono messi a servizio, con spirito di collaborazione, e questo non va sminuito".
Lucia Gentili