LUCIA GENTILI
Cronaca

Terza laurea a 78 anni: "Lo studio rende vivi, le mie quattro nipoti sono orgogliose di me"

Il nuovo traguardo della ginesina Tullia Leoni, preside in pensione "La dedica? Per mio marito: non c’è più, ma è sempre al mio fianco".

Il nuovo traguardo della ginesina Tullia Leoni, preside in pensione "La dedica? Per mio marito: non c’è più, ma è sempre al mio fianco".

Il nuovo traguardo della ginesina Tullia Leoni, preside in pensione "La dedica? Per mio marito: non c’è più, ma è sempre al mio fianco".

A 78 anni si è laureata per la terza volta. Ieri, all’Università di Macerata, la ginesina Tullia Leoni ha discusso la tesi "Una storia di relazioni: gli ebrei in Italia in età moderna" portando a casa un bel 110 e lode. Una laurea magistrale in Scienze storiche, dipartimento di studi umanistici, corso di Storia e archeologia per l’innovazione. Ed è stata festa. "Una bella soddisfazione", il commento a caldo. E la lode all’unanimità è stata la ciliegina sulla torta. Cinquantatré anni fa, la prima laurea alla facoltà di Magistero, a Roma, in Filosofia e pedagogia; nel 1972 la tesi era su "Le condizioni del lavoro e le qualificazioni degli operai in provincia di Macerata" con il prof. Franco Ferrarotti, primo sociologo italiano; fu discussa in uno scantinato di piazza della Repubblica, con l’ingresso picchettato perché in contemporanea c’erano manifestazione degli studenti e cariche della polizia. Voto 105. Nel 2022, dopo mezzo secolo, la seconda laurea all’Università di Macerata, in Beni culturali e turismo con la tesi "L’Appennino come paesaggio culturale. Una nuova storia per le aree interne". Voto 109. Prima della meritata pensione, ha avuto una lunga carriera come direttore didattico alle elementari ed è stata preside per trentatré anni, sempre nelle zone montane. Dedica la laurea sempre alla stessa persona, il marito Giovanni, il compianto prof. Cardarelli, il "preside filosofo", che non c’è più da dieci anni. "Ma è sempre al mio fianco, è lui a darmi la spinta", dice.

Come mai ha scelto questa tesi? "Da laica sono sempre stata attratta dalla storia delle religioni; ho fatto molti esami sul Cristianesimo e questa volta volevo cercare di approfondire l’Ebraismo. Una parte è dedicata anche all’iconografia antiebraica nel ‘400 nella marca di Macerata, perché nella pinacoteca di San Ginesio ci sono due quadri del De Magistris che fanno parte della pittura antigiudaica di quel periodo".

E adesso? Si rimetterà sulle sudate carte? "Non penso di intraprendere un altro percorso di studi e prendere la quarta laurea. Ma voglio riprendere Filosofia, sempre a Unimc, frequentando i corsi da studente esterno come approfondimento, senza lo stress degli esami. Rispetto all’altra volta, sono cresciuta di tre anni: i tempi di recupero sono più lunghi. Se riesco vorrei anche viaggiare (ha un viaggio in programma alle Canarie, ndr); l’anno scorso sono stata a Istanbul, quando è stato rieletto per il secondo mandato il sindaco Imagoglu e mi è rimasta impressa la guida, dalla sua parte, che ha detto: “Purtroppo la pagherà cara“".

Quali sono state le difficoltà maggiori? "L’affaticamento, più fisico che mentale. Fare su e giù da San Ginesio a Macerata, restare per la mensa, la biblioteca ecc. La stanchezza, diciamo. Lo scoglio principale durante il percorso è stato invece l’esame di informatica "Digital History e Digital Humanities, applicazioni digitali per ricerca storica". Alla fine l’ho superato bene, con 28 (il suo libretto è fatto di 30 e 30 e lode, ndr) ma non ho dormito per giorni; il progetto era superiore alle mie forze, ma con l’aiuto del professore ci sono riuscita".

Cos’è per lei lo studio? "Uno strumento che rende vivi e liberi, fa attuare scelte critiche".

Cosa le dicono i suoi familiari? "Sia per i figli, Ilaria e Piergiuseppe, che per le nipoti, Alice, Eleonora, Claudia e Margherita, è motivo di orgoglio. Le due nipoti più grandi, che si stanno preparando per la maturità, spesso mi dicono: "Nonna, ma come te ne va?!". Una di loro, quando ha chiesto ai professori se potevano spostare la data della simulazione della prova scritta per assistere alla mia discussione di laurea, ha ricevuto un applauso dalla classe. E una compagna le ha detto: “Da grande vorrei essere come tua nonna“. È stata felice".