Macerata, 23 agosto 2020 - Cinquemila cantieri in tutta l’area del cratere entro la primavera dell’anno prossimo: è l’obiettivo del commissario straordinario alla ricostruzione, Giovanni Legnini, che alla luce dei numeri fin qui registrati alla voce della ricostruzione appare anche piuttosto ambizioso, ma altrettanto necessario per dare una svolta definitiva a un processo che dopo quattro anni va ancora fin troppo a rilento. Alla vigilia del quarto anniversario della prima scossa del 24 agosto 2016, che aprì una stagione terribile nell’Italia centrale terremotata, il commissario Legnini ha voluto fare il punto su quanto è stato fatto – portando i numeri della ricostruzione aggiornati al 30 giugno –, e soprattutto su ciò che bisognerà fare nel prossimo futuro.
"A distanza di quattro anni, il processo di ricostruzione, fin qui caratterizzato da una lentezza non più sostenibile, è a un punto di svolta", ha esordito Legnini. Una svolta che dovrà arrivare dall’entrata a regime dell’ordinanza numero 100 e delle ultime tre, che sono state firmate proprio ieri. "Al ritmo tenuto fino a dicembre dell’anno scorso avremmo impiegato ventotto anni per esaminare tutte le pratiche – ha detto ancora Legnini –. Abbiamo lavorato in questi mesi per intervenire su tutto questo, e lo ha fatto il governo con delle norme rilevanti".
L’obiettivo è semplice alquanto complicato: imprimere una svolta a tutto ciò che finora è andato al rallentatore. A partire dalla ricostruzione pubblica. Ecco , in tutto il cratere del terremoto ci sono 1.405 interventi finanziati, oltre alle 942 chiese finanziate, degli oltre tremila edifici di culto danneggiati (cento i cantieri conclusi e 45 in corso). Dei 1.405 interventi di ricostruzione pubblica finanziati, soltanto 86 si sono conclusi, mentre altri 85 sono in corso. Gli incarichi di progettazione sono 293, ma in 585 casi non è stato avviato nulla.
"Da questi numeri – ha detto il commissario Legnini – si ricava un insegnamento: cambiare le regole era ed è un dovere". Su questo fronte sarà importante capire come il commissario utilizzerà quei poteri speciali che gli sono stati attribuiti. "Non li userò come una clava. Sono stato a Visso, aspettiamo il nuovo sindaco a Ussita, monitoriamo Castelsantangelo: per le situazioni complesse confermo che metterò in campo i poteri in deroga", ha spiegato. Perché anche i numeri della ricostruzione privata preoccupano: nelle Marche, sono 5.506 le pratiche per i danni lievi presentate, di cui 3.035 accolte, e 2.894 quelle per i danni gravi, con 569 accoglimenti. Nel complesso, sono 8.400 le istanze pervenute e di queste hanno raggiunto il traguardo del contributo soltanto 3.604, che a loro volta hanno portato a 1.689 edifici ristrutturati e a 1.892 cantieri in corso. "Abbiamo attribuito ai progettisti la facoltà di fare transitare le ottomila domande pendenti, i cui tempi di definizione media sono stati finora superiori a un anno, nella nuova procedura semplificata, mediante la sola attestazione della conformità urbanistica degli edifici e della congruità del contributo – ha spiegato ancora il commissario Legnini –. L’intero processo può durare un tempo oscillante tra i 70 e i 110 giorni, a seconda del grado di complessità, e dove non si concludesse nei termini potrà essere attivato il potere sostitutivo del commissario".
L’imperativo , dunque, è di fare presto e il commissario Legnini lo ha detto a chiare lettere: "Il tempo è finito, per tutti: le regole sono state ridisegnate, adesso entreranno pienamente a regime dal mese di settembre. Se non si parte, se qualcosa non funziona, vuole dire che c’è qualcuno che ha interesse a che non funzioni e io andrò poi anche a verificarlo di persona".