Duplice tentato omicidio a Gagliole: “Si stava tagliando, volevamo solo fermarlo”

Sentita dai carabinieri la madre del 23enne Ivan Zamparini. Il ragazzo è ancora sedato e intubato in ospedale ad Ancona

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I carabinieri sono subito intervenuti con il 118 venerdì pomeriggio, dopo l’allarme arrivato da Gagliole per l’aggressione che il 23enne Ivan Zamparini avrebbe messo in atto contro il padre Terenzio e la madre Souad

Si stava ferendo con il coltello, noi abbiamo tentato di fermarlo e allora ci ha aggrediti”. Sentita in ospedale a Camerino, la 60enne Souad Kanane avrebbe confermato la prima ricostruzione dei tragici fatti avvenuti a Gagliole nel primo pomeriggio di venerdì, quando il figlio 23enne Ivan Zamparini ha ferito lei e, in modo più grave, il padre 65enne Terenzio.

La donna dovrà dare una versione definitiva di come siano andate le cose ai carabinieri, quando le sue condizioni si saranno ristabilite. Poi sarà sentito anche suo marito, che ora è ricoverato a Torrette. L’uomo, ex carabiniere in pensione, aveva riportato ferite multiple al torace e all’addome ed era stato ricoverato in prognosi riservata. Ma l’operazione d’urgenza è riuscita e le sue condizioni sembra siano in miglioramento.

Resta invece ancora intubato e sedato, sempre all’ospedale di Ancona, il ragazzo. Ivan Zamparini è anche piantonato, perché si tratta di una persona accusata di duplice tentato omicidio, ma la sorveglianza è al momento una formalità. Il 23enne si era tagliato ai polsi e alla gola, ferendosi alla trachea, e ancora non è in condizione di respirare da solo né di essere risvegliato. I medici valuteranno nei prossimi giorni come procedere, alla luce della sua risposta alle terapie. Ma appena starà meglio, lascerà l’ospedale per il carcere. Al sostituto procuratore Francesco Carusi, che coordina le indagini sull’accaduto, saranno consegnate anche le analisi tossicologiche effettuate in ospedale.

A quanto sembra, non ci sarebbe stato un episodio scatenante prima di quei momenti di violenza. Il ragazzo già da alcune ore era apparso piuttosto nervoso. Rientrato in casa, secondo quello che è stato il primo racconto di sua madre, avrebbe iniziato a ferirsi con un coltello dalla lama di 22 centimetri, preso dalla cucina. I genitori sarebbero subito intervenuti, e questo avrebbe scatenato la sua reazione aggressiva contro di loro.

Dopo i rilievi fatti nel pomeriggio di venerdì, non è stato necessario disporre il sequestro dell’abitazione della famiglia a Gagliole. Le indagini proseguiranno comunque nei prossimi giorni da parte dei carabinieri del Reparto operativo di Macerata, diretti dal colonnello Massimiliano Mengasini, e della Compagnia di Camerino, guidata dal capitano Angelo Faraca.