REDAZIONE MACERATA

Tartabini: "Non c’è nessuna battaglia legale tra i balneari e il Comune"

Il sindaco replica al Pd: "C’è un procedimento, l’ente deve dotarsi di strumenti".

Tartabini: "Non c’è nessuna battaglia legale tra i balneari e il Comune"

"Non c’è nessun bipolarismo politico, né tanto meno una battaglia legale tra i titolari dei nostri stabilimenti balneari e il Comune".

Così il sindaco di Potenza Picena, Noemi Tartabini (nella foto), replica alle accuse rivolte a lei, nei giorni scorsi, dal Pd cittadino sulla questione concessioni demaniali.

"A dicembre 2020 – spiega la Tartabini – il Comune ha rinnovato le concessioni agli attuali titolari fino al 31 dicembre 2033. Ciò significa che la volontà politica è stata quella di consentire ai proprietari dei nostri stabilimenti balneari di portare avanti la loro attività per altri tredici anni". Ma poi, in data 27 giugno e 4 luglio 2022 all’ente sono stati notificati cinque ricorsi, depositati al Tar delle Marche.

"Cinque titolari di stabilimenti – aggiunge ancora il sindaco – hanno avviato un iter giudiziario, per contrastare eventuali provvedimenti, dettati dalla normativa nazionale o europea, che vadano a modificare l’attuale durata delle concessioni. La questione è estremamente complessa. Il Comune si è avvalso in questi mesi di una consulenza esterna, proprio per capire quale potesse essere la strada da intraprendere. Solo a febbraio, dopo l’acquisizione di tutti i pareri necessari, la giunta ha deliberato l’incarico a uno studio legale che possiede le competenze necessarie a seguire al meglio la vicenda".

"Responsabilmente – osserva la Tartabini – di fronte all’avvio di un procedimento nei suoi confronti, l’ente è chiamato a dotarsi di strumenti che lo tutelino anche in riferimento ad azioni future che dovranno essere intraprese. In sede giudiziaria sarà possibile illustrare la correttezza con cui sono stati eseguiti tutti i procedimenti sino a oggi. Incluso il rinnovo sino al 2033, che resta valido salvo adeguamenti a cui il Comune dovrà attenersi in caso di nuove direttive nazionali o europee". E sul Pd: "La speranza è sempre quella che ci sia un minimo di correttezza informativa verso la cittadinanza. Un’altra occasione persa anche stavolta".

g. g.