di Franco Veroli
Un intervento di poco più di 825mila euro per installare nuove apparecchiature elettromedicali , quali Gamma Camera e Pet (acquistate con fondi del Pnrr) e adeguare strutturalmente il reparto. È quello in fase di avvio alla Medicina Nucleare dell’ospedale di Macerata, diretta dalla dottoressa Francesca Capoccetti. Portato a termine il progetto esecutivo, realizzato dall’ingegner Luca Serpilli, ora l’Ast ha pubblicato l’atto con il quale chiede "manifestazioni d’interesse", visto che i lavori saranno aggiudicati mediante procedura negoziata, con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, previa consultazione di cinque operatori economici scelti – appunto – tra quelli interessati ad eseguire le opere.
Responsabile del progetto è il geometra dell’Ast Massimo Nerpiti. Il costo è spalmato su due bilanci dell’Ast: 490mila euro nel 2023 e 335.781 nel 2024, i lavori riguardano opere di adeguamento edile e impiantistico (che comprende anche l’antincendio), assolutamente necessarie per posizionare le nuove apparecchiature. Si tratta di due strumenti decisivi dal punto di vista diagnostico: la Gamma Camera consente di fare le cosiddette scintigrafie. Il tomografo ad emissione di positroni (Pet) consente di effettuare un esame per immagini, non invasivo e sicuro, in grado di offrire informazioni su patologie di organi o tessuti del corpo con estrema precisione, a partire dall’individuazione precoce di forme tumorali. In tempi di gravi infortuni sul lavoro, in rapporto ai quali molti hanno puntato l’indice contro il sistema degli appalti, va sicuramente evidenziato il fatto che "trattandosi di lavori da eseguire in un reparto di una struttura sanitaria ospedaliera in attività, al fine di evitare interferenze e garantire una maggior tutela delle condizioni di lavoro, della salute e sicurezza nei cantieri dei lavoratori, si ritiene di non autorizzare il cosiddetto subappalto a cascata". "Si tratta di interventi che rientrano nell’ammodernamento generale del parco tecnologico della Medicina nucleare, sia dal punto di vista strutturale che impiantistico", sottolinea Carlo Di Falco, direttore sanitario dell’Ast 3 di Macerata. "I nuovi strumenti da installare – prosegue – sono di ultima generazione, molto avanzati, e consentiranno di migliorare l’efficienza e la qualità delle prestazioni. Ma voglio anche evidenziare che saranno elevati in modo significativo gli standard di sicurezza, sempre importanti, ancor più nella Medicina nucleare".