REDAZIONE MACERATA

Suv non si ferma all’alt della polizia. A bordo c’erano tre pregiudicati

Con precedenti per furti, i pugliesi sono stati fermati da Volante e carabinieri. Nell’auto c’era un cacciavite

Polizia e carabinieri hanno collaborato per rintracciare i tre, che erano fuggiti dopo aver incrociato gli agenti

Polizia e carabinieri hanno collaborato per rintracciare i tre, che erano fuggiti dopo aver incrociato gli agenti

Non si ferma all’alt, bloccato un Suv: a bordo c’erano tre uomini di Cerignola con un grosso cacciavite. Scattano una denuncia e due fogli di via obbligatori da Civitanova.

L’altra notte, la Volante del commissariato di polizia e una pattuglia dell’Arma dei carabinieri hanno eseguito un controllo su una vettura sospetta, un Suv di grossa cilindrata che, in una prima occasione, non si era fermato all’alt imposto dagli agenti della Volante della polizia, riuscendo a far perdere le proprie tracce.

Il veicolo era stato nuovamente rintracciato circa un’ora dopo dai poliziotti, che questa volta, con l’ausilio dei carabinieri, sono riusciti a bloccarlo. A bordo del Suv c’erano tre cerignolani, due dei quali già noti alle forze dell’ordine per precedenti legati al furto di auto e al riciclaggio delle stesse vetture. In seguito ad un approfondito controllo, a bordo del veicolo è stato rinvenuto dalle forze dell’ordine un grosso cacciavite, motivo per cui il conducente è stato denunciato per porto di oggetti atti a offendere. Due dei tre, compreso quello denunciato, sono stati anche raggiunti dal foglio di via obbligatorio che li obbliga a stare alla larga dal Comune di Civitanova per tre anni, emesso dal questore di Macerata.

Sono invece nove i Dacur, i Daspo urbani, emessi dal questore Gianpaolo Patruno nel mese di ottobre, e 44 dall’inizio dell’anno, nei confronti di altrettante persone. La maggior parte di questi provvedimenti si è resa necessaria proprio a Civitanova: l’ultimo quello rivolto a una donna arrestata per violenze e minacce nei confronti degli operatori della polizia locale prima e del commissariato, dopo che in condizioni di ubriachezza, nei pressi di un locale pubblico, si era resa protagonista di altrettanta aggressività nei confronti dei sanitari che avevano cercato di curarla. Tornata in libertà dopo l’udienza di convalida, si vedrà chiuse le porte di tutti i locali pubblici della provincia, per un anno.

Queste misure, che si affiancano ai controlli disposti settimanalmente nelle aree a maggiore indice di microcriminalità, sono strumenti a disposizione dell’autorità provinciale di pubblica sicurezza per arginare soprattutto la cosiddetta movida molesta, che desta allarme sociale nella percezione dei residenti.

c. m.