LORENZO MONACHESI
Cronaca

Sulle orme di Giuseppe Tucci: "Una mostra senza confini"

Convitto nazionale Leopardi di Macerata. I commenti dei ragazzi dalla visita dell’esposizione "L’esploratore, orientalista e linguista ci ha fatto conoscere popolazioni e culture lontane".

Una visitatrice osserva gli spazi espositivi della mostra sul noto studioso maceratese Giuseppe Tucci

Una visitatrice osserva gli spazi espositivi della mostra sul noto studioso maceratese Giuseppe Tucci

Noi della classe 3ª C del Convitto nazionale "Giacomo Leopardi" di Macerata abbiamo visitato una interessante mostra agli Antichi Forni. Questi ambienti, che in origine erano utilizzati per cuocere il pane, oggi sono usati come spazi espositivi dal comune di Macerata, e hanno ospitato una esposizione per celebrare il maceratese Giuseppe Tucci, famoso esploratore, linguista e orientalista.

L’iniziativa, organizzata dall’Università di Macerata, celebra i 130 anni dalla nascita di Tucci e i 40 anni dalla sua scomparsa. Questo insigne personaggio nasce a Macerata il 5 giugno 1894. Fin da giovane si interessa prima alle antichità del Piceno, poi alla cultura orientale ed ha una capacità di apprendere le lingue molto sviluppata. Dopo essersi laureato nel 1919, decide di mettere in campo ciò che aveva studiato; accetta, quindi, un incarico di insegnante di italiano in India nel 1925. Ai suoi alunni diceva sempre che ciò che si studia sui banchi di scuola è diverso da ciò che si può vivere sul territorio. Diventa un conoscitore della cultura buddista e induista; durante le sue ricerche, oltre 18.000 km percorsi a piedi, esplora Tibet, India, Nepal, e conduce spedizioni minori in Afghanistan, Pakistan e Iran.

Assieme a Giovanni Gentile, fonda nel 1993 l’Istituto italiano per il Medio e l’Estremo Oriente (Ismeo) per valorizzare ciò che era stato trovato nelle sue spedizioni e per poterlo esporre. La sua vita si conclude all’età di novanta anni. Muore nel 1984, lasciando testimonianze fondamentali sulle terre da lui visitate, che prima erano quasi del tutto sconosciute.

In particolare, quello che ci è rimasto più impresso durante la visita agli Antichi Forni è sicuramente la stanza dedicata alla popolazione dei Naxi, un’etnia tibeto-birmana che ha ricevuto degli apprezzamenti da parte dello studioso Giuseppe Tucci; l’aspetto più curioso di questa popolazione è la loro scrittura, basata sui pittogrammi. La visita è poi proseguita alla Specola della biblioteca comunale di Macerata dove abbiamo trovato diversi tipi di onorificenze attribuite all’esploratore maceratese.

Esse ci hanno fatto capire l’importanza di questo uomo. In fondo i luoghi da lui visitati e documentati non sono poi così lontani da noi. Se conosciuti entrando in contatto con la popolazione locale, si scoprono legami che non potevamo pensare di avere. Per approfondire le proprie conoscenze non è sufficiente studiare solo sui libri, ma occorre testarle anche sul "campo".

Alice Ciarpella, Elia Mercuri, Esmeralda Ortenzi, Pietro Strada, classe 3ª C