
Storia e nomi cittadini in un archivio digitale
di Ennio Ercoli
"Faccio i complimenti al professor Fabrizio Quattrini, fondatore 25 anni fa del Centro Studi Montecosaresi per questo primo numero di "Quaderni Montecosaresi" che ha curato come direttore, presentato in anteprima al Teatro delle Logge ai nostri concittadini per l’accurato lavoro di ricerca archivistica e la valorizzazione della storia del nostro Comune". Lo ha detto il sindaco Reano Malaisi, aprendo l’incontro attraverso il quale è stato presentato l’archivio digitale della parrocchia San Lorenzo (grazie al lavoro di Guido Rapagnani, Henry Perugini ed Eros Santoni), che permetterà agli studiosi, previa autorizzazione del parroco, di avvalersi di una fonte di primo livello. "Iniziative come i "Quaderni Montecosaresi" fanno incontrare cuore, cultura e passione delle gente". Il primo numero è stato dedicato – come ha detto Quattrini – ai soprannomi, una indagine avviata da tempo, diversi decenni fa, che nel passato servivano a contrassegnare ogni persona o famiglia sulla base delle caratteristiche personali o familiari. I soprannomi avevano un’importanza capitale prima che si affermassero i cognomi, cosa avvenuta tra il Cinquecento e il Seicento. Illustrando tecnicamente il nuovo archivio digitale Quattrini ha detto che sono stati estratti dai registri parrocchiali ben trecento cognomi e ben 829 soprannomi ufficiali, cioè annotati dai parroci nei secoli, perché il soprannome era il mezzo di identificazione molto rapido, efficace e diffuso. Molte famiglie ne avevano anche più di uno. La famiglia Peroni ne ha collezionati persino trenta. "A questo nucleo familiare abbiamo assegnato la medaglia d’oro", ha detto sorridendo Quattrini. Poi ognuno di quanti affollavano platea e palchetti del teatro delle Logge ha chiesto allo studioso di leggere i soprannomi del proprio casato. È venuto fuori un amabile spettacolo perché qualcuno anticipava già qualche epiteto e poi Quattrini leggeva la filastrocca rinvenuta nei registri. Qualcuno ha chiesto anche del dindaco Malaisi. Responso? "Bischero". E così c’è stata una amabile risata. C’è da dire che a Montecosaro quando si parla di storia del paese tutti partecipano attivamente senza stancarsi, gustando lo stare insieme. In sala anche due signore, una di Roma e una di Civitanova, ma originaria di Montecosaro, che hanno potuto ricostruire grazie al Csm il loro albero genealogico. Per ognuno Quattrini ha spiegato come fare, ora che i dati digitali sono fruibili facilmente rispetto al passato quando bisognava trascrivere o fare le fotocopie.