"Da Recanati riciclona a Recanati pasticciona". L’opposizione bolla come una "scelta superficiale e un passo indietro" la decisione dell’amministrazione – presa con il Cosmari – di abolire nel prossimo anno i sacchetti blu con il microchip per la raccolta porta a porta della plastica, con la contestuale realizzazione di "green point" per umido, vetro e indifferenziato. In un post si paventa che questo possa essere un "tana liberi tutti" per i furbetti e comportare "la perdita progressiva degli obiettivi raggiunti, che avevano portato la città tra le migliori della provincia raggiungendo oltre l’80 per cento della differenziazione. Il risparmio di oggi sarà un costo per i nostri figli, in termini di aumento dei rifiuti e di ricadute sulla salute. Siete davvero disposti a risparmiare soldi che vi saranno chiesti indietro sotto altre forme?" Sul tema pesa ancora – si ricorda nel post – la scelta dell’ubicazione della nuova discarica: "Poiché non riescono a individuare il luogo e ad arginare gli aumenti della Tari, si individuano risorse distruggendo i traguardi raggiunti".
Ma proprio in questi giorni giunge nelle case dei recanatesi la terza bolletta Tari con un aumento del 6,58% approvato dal vecchio consiglio comunale a marzo scorso. Inoltre dal palazzo si fa presente che la percentuale di differenziata non si è mai discostata da quella registrata più di dieci anni fa prima del microchip, adottato solo da Recanati e altri due Comuni.