Dopo 75 anni di attività, da ieri ha abbassato le saracinesche "Anna Annibali" lungo corso Umberto, storico negozio di abbigliamento per bambini e adulti dove hanno fatto shopping almeno tre generazioni di civitanovesi. L’ulteriore segnale di una crisi del commercio del centro. "I numeri sono allarmanti" tuona Manola Gironacci, presidente dell’associazione Viviamo Civitanova e cita dati nazionali e regionali: "Massimiliano Moriconi, della Cna, commentando i report della Camera di Commercio sulle Marche, dice che da 25 mesi consecutivi siamo ultimi in Italia per saldo negativo mensile del numero di imprese, quadro che testimonia una crisi specifica, unica. Mentre il resto del paese registra, in molti casi, una crescita, una stabilità o al massimo un leggero calo nel numero delle imprese, le Marche continuano a perdere attività anche con picchi del meno 5,7%. Le conseguenze potrebbero essere devastanti per il tessuto economico e sociale". Gironacci snocciola le cifre: "Negli ultimi tre anni, nella nostra regione, hanno cessato l’attività 43.282 imprese, con una media di 1.202 al mese, 40 al giorno. In pratica, ogni 36 minuti ne chiude una, un dato che non ha eguali nel resto del Paese". Tra le imprese cessate, i settori più colpiti nella regione sono il commercio (meno 15,9% nelle Marche, meno 6,5% in Italia), il manifatturiero (meno 12,2% nelle Marche e meno 6,1% in Italia) e le costruzioni (meno 10,9% nelle Marche, più 0.1% in Italia)". E sottolinea il trend negativo che investe pure la provincia di Macerata "dove ogni giorno chiudono mediamente 8 imprese. Questo non rappresenta solo un dato economico, ma un dramma umano; ogni chiusura, infatti, porta con sé il sacrificio di generazioni e mette in ginocchio famiglie e comunità". Come associazione Viviamo Civitanova ribadisce "che occorre un mix di strategie capaci di riunire più interlocutori e più ambiti: partendo dalla riqualificazione urbana, per passare attraverso il marketing territoriale e l’attivazione di network, dalla formazione alla comunicazione, dall’innovazione e l’uso del digitale fino all’erogazione di nuovi servizi". L’aspettativa è che si riesca "dopo mesi di richieste da parte di Viviamo Civitanova, a mettere a punto un progetto condiviso altrimenti significherebbe che l’amministrazione comunale, in particolare il sindaco Fabrizio Ciarapica con l’assessore al commercio Francesco Caldaroni, non è interessata alla possibilità di invertire la rotta e restituire vitalità al centro e al borgo marinaro".
Lorena Cellini