Approfittando delle condizioni di un anziano, lo avrebbe convinto a dargli 135mila euro. Con questa accusa, imputato di circonvenzione di incapace, è sotto processo Giovanni Sfredda, di Sant’Elpidio a Mare. I fatti sarebbero avvenuti a marzo del 2018, quando un maceratese 73enne, con un decadimento cognitivo e un deficit psichico, era stato avvicinato dal 54enne. L’uomo gli aveva parlato di un momento di difficoltà, chiedendo all’anziano di aiutarlo con un prestito, che lui gli avrebbe restituito quanto prima. A dicembre, andando in banca la moglie del maceratese aveva scoperto che nel conto corrente del marito erano rimasti mille euro, quando avrebbero dovuto essercene 135mila. Controllando i movimenti, erano stati rilevati continui prelievi di somme tra i mille e i tremila euro, e anche un assegno intestato a Sfredda, non incassato. L’elpidiense avrebbe tempestato di telefonate il pensionato, per convincerlo a dargli altri soldi. Scoperto l’ammanco, i familiari avevano subito chiesto chiarimenti all’anziano, il quale avrebbe detto di aver voluto aiutare un suo amico; l’assegno non sarebbe stato incassato perché l’elpidiense voleva solo contanti. I figli del maceratese allora erano andati da Sfredda, che avrebbe ammesso di aver ricevuto i prestiti, firmando anche un foglio per impegnarsi nella restituzione. Ma questi soldi non sarebbero mai stati restituiti. Così era partita la denuncia. Ieri in tribunale, davanti al giudice Roberto Evangelisti è stata sentita la moglie del pensionato, che rispondendo alle domande del pm Emanuela Bruno ha confermato le accuse al 54enne. L’udienza è stata poi rinviata a gennaio per gli altri testimoni. L’imputato è difeso dall’avvocato Luca Bellabarba. I familiari dell’anziano sono parti civili con l’avvocato Mario Navio.
Cronaca"Spilla soldi a un uomo". A processo