Spiderman e Pokémon falsi sotto sequestro

Scoperti dalla Guardia di finanza nei negozi di Recanati e dell’Anconetano: ritirati dalla vendita 2.400 articoli non conformi

Spiderman e Pokémon falsi sotto sequestro

I giocattoli non a norma sono stati ritirati dalla vendita nei negozi di Recanati e dell’Anconetano gestiti da un cinese

All’interno dei suoi due negozi, tra cui uno a Recanati, vendeva i peluche di alcuni famosi cartoni animati e anche dei protagonisti dei videogiochi più noti al grande pubblico, come Super Mario, Spiderman e i Pokémon. Peccato che tutti quei balocchi, in totale oltre 2.400 articoli, erano contraffatti e riportavano pure un falso marchio "CE" (cioè quello che indica la conformità europea). Per questo è stato denunciato dalla Guardia di finanza un uomo di origine cinese, ma residente a Recanati, titolare di una ditta individuale che gestisce due empori: uno nella città leopardiana e l’altro nell’entroterra dell’Anconetano. È l’operazione che porta la firma degli uomini della Tenenza di Porto Recanati, agli ordini del sottotenente Fabrizio Cori Carlitto.

I finanzieri sono entrati in azione a fine settembre, quando hanno passato al setaccio il negozio di abbigliamento e accessori vari che si trova nel territorio di Recanati. E ci è voluto ben poco per capire che i prodotti posti in vendita, più di 2.400, presentavano diverse irregolarità. Infatti tra gli scaffali erano esposti numerosi articoli da gioco, tra cui le carte collezionabili dei Pokémon e svariati peluche che raffiguravano gli eroi principali dei cartoni animati più seguiti dai bambini. Insomma, una lunga serie di giocattoli che era destinata a dei consumatori minorenni. Tuttavia i finanzieri si sono subito accorti che quegli articoli riportavano un marchio "CE" falsificato, e dunque non erano per nulla conformi alle norme europee. Non solo.

I peluche in questione erano a tutti gli effetti contraffatti, perché riproducevano i personaggi dei Pokémon, di Super Mario o di Spiderman senza però aver ricevuto prima il permesso delle rispettive società che, di norma, gestiscono quei marchi protetti.

Inevitabilmente, il cinese si è beccato una doppia denuncia penale: per il reato di commercio di prodotti con segni falsi e anche per vendita di prodotti industriali con segni mendaci. Ed è stato denunciato sia alla procura di Macerata che a quella di Ancona, competenti per le sedi delle due attività.

Inoltre, i militari hanno riscontrato delle ulteriori violazioni di natura amministrativa. Su quei giocattoli infatti non erano presenti le istruzioni in lingua italiana sull’uso e sulla composizione dei materiali impiegati, violando così il Codice del consumo. Perciò il commerciante è stato segnalato alla Camera di commercio, che eleverà nei suoi confronti un verbale decisamente salato che va da un minimo di 1.500 a un massimo di 10mila euro.

Giorgio Giannaccini