ANDREA VERDOLINI
Cronaca

Spagna: "A Civitanova si era rotto qualcosa. Recanati la piazza giusta"

Esordio positivo di Stefano Spagna con la Recanatese, nonostante il pareggio. Intervista sul suo passato e le prospettive della squadra. Prossima sfida cruciale contro Sora.

Spagna: "A Civitanova si era rotto qualcosa. Recanati la piazza giusta"

Stefano Spagna, 33 anni, attaccante della Recanatese, ex Civitanovese

C’era molta attesa per l’esordio di Stefano Spagna con la Recanatese: le aspettative non sono andate deluse e al di là del gol del provvisorio pareggio ci ha messo "anema e core" anche se, ovviamente, si può e si deve far meglio. Serviva, come il pane, un attaccante che unisse esperienza e temperamento e non vi sono dubbi che il nuovo arrivato ha il "physique du role" per soddisfare queste esigenze. È mancata solo la vittoria con il Chieti, che forse era la cosa più importante: "Abbiamo interpretato benissimo una gara difficile e vedendo le rispettive posizioni di classifica, alla vigilia, un punto lo avremmo accettato volentieri. Per il gioco e la qualità forse potevamo meritare di più. Resta la prestazione positiva".

L’intesa con D’Angelo?

"Con Max ci conoscevamo già dai tempi di Termoli, dove c’era anche Josè Cianni in squadra. Ci siamo sempre sentiti e stimati e se sono approdato a Recanati lo devo anche a questo. Cercavo tranquillità e serenità per esprimermi al meglio e credo di aver trovato la piazza giusta, nella convinzione che la classifica sia profondamente bugiarda".

Lei ha manifestato più volte il suo attaccamento alla Civitanovese: perché, dunque, questa separazione?

"Si era rotto qualcosa e non parlo di rapporti con mister, compagni o tifoseria, con la quale c’è un legame importante. Non stavo più bene mentalmente in quell’ambiente: era inevitabile andarsene, per me e per loro".

Arriva in uno spogliatoio dove, se c’è una caratteristica che non manca, è la personalità, da Bellusci a Ferrante, da Sbaffo a Raparo.

"Ho trovato una famiglia: magari qualcuno può pensare che questi calciatori, con il loro passato, siano altezzosi, invece c’è disponibilità totale. Sono entrato in punta di piedi, con umiltà, per dare una mano".

Ci sono i presupposti per tirarsi fuori dai guai?

"Assolutamente sì: la squadra è forte e ha grandi qualità. Con il rientro di Sbaffo poi avremo un valore aggiunto che, a questi livelli, nessuno può vantare".

Alle viste c’è un match delicatissimo, domenica a Sora, contro i laziali che vi precedono di 2 punti e che non hanno mai vinto in casa. Scontro diretto?

"Partita importantissima, per cercare di risollevarci. Ci aspetta un trittico fondamentale: poi avremo la Civitanovese e chiuderemo l’andata a Termoli. La nostra posizione non è così tragica ma siamo a un bivio".