Incontrava i clienti nei bar e nei locali del centro, ed è proprio seguendolo da quelle parti che gli agenti del commissariato di polizia di Civitanova, con la collaborazione dei poliziotti della sezione antidroga della Squadra Mobile di Macerata, lo avevano arrestato. Ieri in tribunale a Macerata, davanti al gup Daniela Bellesi, l’uomo, El Khala Fakher, tunisino di 44 anni, ha patteggiato tre anni e undici mesi, convertiti in detenzione domiciliare sostitutiva. Il 44enne, impiegato di una azienda della zona, è difeso dall’avvocato Emanuele Senesi. L’operazione era avvenuta la sera del 12 dicembre scorso. L’uomo era stato trovato in possesso di 519,70 grammi di cocaina e di 8,84 grammi di hashish, che teneva nascosti all’interno della sua abitazione. In casa erano stati trovati anche cinque telefoni cellulari, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento della sostanza stupefacente, e poi circa 600 euro in contanti, ritenuti dalla polizia il ricavato dell’attività illecita di spaccio.
Tutto era stato sequestrato. L’operazione che aveva portato all’arresto del 44enne era scattata in seguito all’intensificazione dei controlli operati sul territorio, in particolare nelle zone considerate più a rischio della provincia, e si era concretizzata grazie all’attento e continuo pattugliamento degli uomini della polizia, in particolare nei bar e nei locali del centro di Civitanova, dove, secondo quanto era emerso dalle indagini, il 44enne tunisino incontrava i suoi clienti per le cessioni dello stupefacente. Davanti al giudice per le indagini preliminari che aveva convalidato l’arresto il tunisino aveva ammesso di aver spacciato cocaina, ma aveva assicurato che l’hashish che teneva in casa era destinato solo al suo uso personale. Al giudice avrebbe spiegato anche di aver spacciato per questioni economiche. Ieri il tunisino ha patteggiato tre anni e undici mesi, convertiti in detenzione domiciliare sostitutiva.
Chiara Marinelli