Spaccio di cocaina e hashish. Condannato a quattro anni

Nei guai un trentenne, trovato dai carabinieri con quasi tre etti delle due sostanze stupefacenti.

Spaccio di cocaina e hashish. Condannato a quattro anni

Nei guai un trentenne, trovato dai carabinieri con quasi tre etti delle due sostanze stupefacenti.

Accusato di spaccio di sostanze stupefacenti, è stato condannato a quattro anni di reclusione un 30enne di Porto Recanati. L’altro ieri è arrivata la sentenza di condanna nei confronti di Marco Brandoni, difeso dall’avvocato Antonio Gagliardi di Ancona.

Il portorecanetese era finito nei guai in seguito ai controlli messi in campo lo scorso 24 giugno. Secondo l’accusa, sostenuta l’altro giorno in udienza dal pubblico ministero Francesca D’Arienzo, il 30enne deteneva illecitamente, ai fini di spaccio, hashish e cocaina. In particolare aveva un totale di 83,53 grammi di hashish, divisi in una dose di 2,39 grammi, in mezzo panetto aperto con l’immagine di una foglia di marijuana, del peso lordo di 19,61 grammi e infine in un panetto aperto del peso lordo di 61,53grammi. Quanto alla cocaina, ne erano stati trovati 186,65 grammi in tutto. Inoltre era stato sequestrato vario materiale per il confezionamento: coltelli, bilancini di precisione, forbici e la somma di 360 euro in contanti, ritenuto provento dell’attività di spaccio.

I controlli erano scattati nell’abitazione del portorecanatese quando i carabinieri hanno deciso di fare irruzione, insospettiti dal continuo e insolito andirivieni di gente. Da qualche tempo, infatti, erano arrivate diverse segnalazioni di un costante viavai da quell’appartamento. Così i carabinieri avevano deciso di intervenire, sequestrando droga e soldi nell’abitazione che il 30enne divideva con l’anziana madre. In quella circostanza, dopo le formalità di rito, l’uomo era stato arrestato in flagranza di reato. Poi qualche giorno dopo c’era stata l’udienza di convalida, davanti al giudice Giovanni Manzoni del tribunale di Macerata, e nei confronti dell’uomo erano stati disposti gli arresti domiciliari.

L’altro giorno per lui si è chiuso il processo. Come chiesto dal pm D’Arienzo, il giudice Domenico Potetti ha condannato l’imputato a quattro anni di reclusione. Ora però lui potrà fare appello.

Chiara Marinelli